sabato 18 settembre 2010

Attese

Rieccoci. Domani si ricomincia.
Stanotte impiegherò il doppio del tempo per addormentarmi. Già adesso soffro di oscuri malesseri ignoti, o non soffro abbastanza per malesseri noti.
Ma, nervosismo a parte, sono piacevolmente ansiosa. Credo che non sia una sensazione molto diversa da quella che provano i bambini poco prima del primo giorno di scuola. Contenta di vedere i miei alunni, consapevole della futura stanchezza, delle inevitabili frustrazioni, preoccupata per le novità che mi sono state imposte, elettrizzata per le idee che mi sono venute di recente. Io, come tanti altri, appartengo a quella categoria di adulti che non smetteranno mai di andare a scuola, almeno non prima dei sessantacinque anni.
L'estate è stata lunga,ma ho l'impressione di non essermela goduta abbastanza. Vorrei ancora andare al mare, fare cose, uscire la sera. Le giornate sono tiepide e scopro per la prima volta da quando abito qui che la fine dell'estate in campagna è il momento più bello dell'anno.

Non mi resta che godermi questa ultima frizzante domenica mattina e far colazione con un'improbabile brioche dello spaccio del paese.

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