mercoledì 3 febbraio 2010

Il gatto

Con il mio trasloco nella nuova casa ho acquistato, senza saperlo, anche un animale. Ho sempre desiderato averne uno dopo la morte del mio porcellino d'india, una decina di anni fa, e del mio pesce Paco, una ventina. Però questa adozione forzata non è stata desiderata nè felice.

L'animale - renato - è piuttosto una bestia e di domestico ha veramente poco.
Nei paesi di campagna, si sa, girano tanti gatti. Qualcuno li nutre e li cura, ma sono per la maggior parte gatti di campagna. Di quelli che cacciano topi e miagolano alla luna.
Quando, a ottobre, ho cominciato a dare il colore ai muri, avrei dovuto intuire che tra i vari gatti che giravano sul terrazzo ce n'era uno con troppe pretese. Tentava di entrare e non perdeva l'occasione di farlo a tradimento. Poi, finalmente, ha svelato la sua indole e, mentre ero in bilico sulla scala a imbiancare il soffitto della cucina, si è infilato sotto il muretto del lavandino e ci ha pisciato.
Il vicino ci ha detto che era dei proprietari precedenti e noi, mossi da pietà cristiana, ci siamo inteneriti, l'abbiamo perdonato perchè in fondo segnava il suo territorio e l'abbiamo semi-accolto, comprandogli croccantini puzzolenti e facendogli le carezze quando si presentava l'occasione.
Renato è un bel gatto bianco e grigio, per niente denutrito nonostante mesi di stenti che ama la compagnia: dova vai lui viene, se ti chini lui arriva, miagola di continuo e, al mattino, te lo trovi davanti alla porta di casa, pronto per essere calpestato, che si crogiola al sole. Se è in vena si rotola, mostra la pancia come i cani, si fa fare pressochè di tutto.
Questo è quello che mostra alle persone che ci vengono a trovare.
Loro però non vedono veramente. Soprattutto non si fanno scrupoli a darmi dell'incivile. Io, vegetariana, che lascio un gatto al freddo nelle sere d'inverno. Eresia!
ma io gli animali li rispetto, mica li amo tutti per forza indifferentemente. Come le persone.
E renato mi è tremendamente scaduto molto in fretta. ho fatto i miei sforzi. L'ho fatto entrare in cucina quando c'era la neve, l'ho accarezzato, nutrito; alla fine dalla disperazione gli ho comprato la sabbietta e tutto quanto. Ma lui, dotato di palle, non molla. Gli piace pisciare, non c'è che dire. Ci prova gusto. Se entra in casa piscia, e lo fa anche fuori, ovunque. Tutta la casa è circondata da un alone di piscio. ha pisciato sulle persiane, sull'ombrello, sui ciclamini, sulla cesta delle tovaglie, su quella del bucato, sul frigo, sulle tendine in cucina, sul muro dentro e fuori casa.
Non ne posso più.
Volevamo abbandonarlo e ci hanno dato degli incivili.
Abbiamo tentato di regalarlo e ci hanno fatto sentire delle merde.
e quello, intanto, miagola e guarda. E si rotola, rufiano com'è. E ora che mi preparo a fare un orto, piscerà sulla verdura.

Come se continuasse a ricordare che questa è casa sua, non mia.
Prima o poi gli mollo una pisciatina tutto intorno alla casa. Poi vediamo che fa.

2 commenti:

  1. Mi sembra che esistano dei prodotti tipo repellenti etc. altrimenti vale la risposta immediata - e auguri che chi la dura la vince - per l'orto se delimitate il terreno non dovrebbero esserci problemi - almeno si spera...
    :-)

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  2. p.s.
    Anche l'acqua è un buon deterrente, sì insomma, una piccola annaffiata ogni tanto, magari a primavera così non muore di polmonite...
    :-)

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