martedì 2 novembre 2010

Memorie dal terrazzo

Oggi, tornando a casa, ho saputo che è morta la vecchietta che aveva il terrazzo di fianco al mio. In primavera, quando avevo il gesso alla gamba, e poi quest'estate, facevamo due chiacchiere al mattino, ma mi sentiva tutto il paese perchè lei era un po' sorda e bisognava gridare per farsi sentire. A volte bastava chiedersi come va, sentir parlare dei suoi acciacchi, due considerazioni sul tempo, e tanti saluti.
L'avevo conosciuta, sempre dal terrazzo, poco prima di iniziare i lavori in casa. Lei mi aveva fatto il solito sorriso e mi aveva detto che era contenta che qualcuno fosse arrivato a stare lì, così potevo tirarla su se cadeva, visto che viveva sola.
Non era mai caduta per fortuna e non ero mai andata a tirarla su, ma mi aveva invitato a casa sua, una sera di luglio, e mi aveva raccontato qualcosa di sè, mostrato la foto del marito e regalato della frutta. Voleva offrirmi un caffè, ma quel giorno avevo un appuntamento per cena e non potevo fermarmi. Non mi sembrava carino dirle che non bevo caffè.
Mi sarebbe piaciuto andarla a trovare qualche altra volta e far finta di bere un caffè con lei. Quando conosci una persona da vecchia non importa che vita abbia fatto o quali errori o scelte sbagliate, le dai una nuova possibilità per essere ascoltata e giudicata, crei un legame del tutto particolare, e a me sarebbe piaciuto bearmi dei suoi racconti di gioventù nei pomeriggi d'inverno.
Qualche giorno fa, dopo molti di assenza, eccola di nuovo sul terrazzo a prendersi i tiepidi raggi di sole del mattino. Ho avuto l'influenza, mi ha detto, e sorridendo mi ha salutato l'ultima volta per poi rientrare in casa.
E' morta nel sonno nella notte tra sabato e domenica, mi hanno detto. Non se n'è nemmeno accorta. Davanti alla porta, oggi, tanti parenti vestiti di scuro.
Non sono sicura di ricordare il suo nome, ma nelle mattine di sole continuerò a guardare, come per riflesso, verso il suo terrazzo.

2 commenti:

  1. Molto bello quanto scrivi, a me succede con taluni pazienti (lavoro in un centro acustico) mi raccontano pezzi delle loro esistenze, io mi affeziono... e poi un bel giorno non vengono più.

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  2. LaTuaMiglioreAmica8.11.10

    La capacità di ascoltare le persone, di raccogliere quanto di positivo sanno darci, di imparare da loro e, infine, ricordarle quando se ne vanno, trovo che un po' si stia perdendo.
    Finchè ci saranno delle persone come te sarà piacevole anche andarsene, alla fine dei conti. Piacevole perchè qualcuno, di riflesso, guarderà di tanto in tanto verso il nostro terrazzo.

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