sabato 19 febbraio 2011

Rivelazioni e riflessi-oni


Ieri sera, a una cena pre-concerto con altri due musicisti e amici, M. ha comunicato che di recente per la prima volta gli è capitato di pensare a come sarebbe stare con una ventenne. Cosa assolutamente normale, per carità. Anzi, strano che se lo sia chiesto solo ora. Un amico ultraquarantenne e donnaiolo che si trovava a tavola con noi gli ha risposto che questo è solo l'inizio, e di fasi ne attraverserà, compresa quella in cui si chiederà come potrebbe essere stare con una sedicenne.
Ora, dando per assunto che ultimamente questa cosa è molto di moda grazie al capo del governo, mi auguro almeno che in vecchiaia M. non si dia alle minorenni(bisogna sempre vedere se se lo prendono).
Al di là di questo, così è la vita: gli uomini crescendo sono chiamati dalla carne sempre più fresca e le donne - perlomeno la sottoscritta - , pur non disdegnando la carne fresca (manco fossimo in macelleria), diventano incuriosite da uomini maturi, più saldi, di spessore ed esperienza.
Forse è perchè me lo sono trovato giovane che la penso così. Fin'ora non mi ero mai posta il problema della mia vecchiaia e del confronto con donne sue coetanee, anche perchè io non sembro così vecchia e lui non sembra così giovane, ma mi rendo conto che essere ben tirate, sode e senza mai un mal di reni non fa più parte del mio essere.
Forse non ne ha mai fatto, ora che ci penso.
Se penso alla mia infanzia, ricordo mio padre quarantenne che dice che la donna è bella a trent'anni. Lì, diceva, è nel fiore della femminilità perchè ne è consapevole e piena.
Sarà, ma appena li superi di poco, i trent'anni, cominci a guardarti allo specchio al mattino e vedere le righe - dette comunemente rughe - sotto gli occhi e non ti rimiri così spesso nello specchio che ti riflette tutta intera. Il problema non è il sentirsi cadente, visto che non mi ci sento ancora, ma continuare ad avere la testa di prima e notare che lo specchio restituisce ogni anno una faccia sempre diversa, meno aderente a quella che il cervello si aspetta.
L'importante, ha detto Esmeralda, un'artista conosciuta proprio ieri sera, è restare aderenti alla propria essenza. Così, anche se lo specchio non ci dà soddisfazione, brilleremo di luce propria, saremo belli anche da vecchi.
Io ci provo, mi impegno. Sto attaccata alla mia essenza come una cozza allo scoglio.

Ma allora perchè da una settimana al risveglio ho sempre gli occhi gonfi??

1 commento:

  1. Alle mie amiche ho chiesto di avvertirmi quando un domani l'aderire all'essenza mi trasformerà in una babbiona che si agghinda come una teenager...
    :-)

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