mercoledì 2 maggio 2012

Da un fastidio in gola

Da un paio di giorni mi ritrovo con un senso di fastidio in gola, come se dopo mangiato le cose mi rimanessero incastrate in una tonsilla. Dai e dai, hai voglia a tossire: non ne esce niente. Così oggi, dopo pranzo, convinta a tirare fuori un pezzo di mela o qualsiasi cosa si fosse infilata in qualche oscura piega orale, mi dirigo in bagno con un cotton fioc. Così scopro una bollicina e mi metto a stuzzicarla provocandomi persino alcuni conati poco piacevoli. La situazione non migliora, anzi: ora il fastidio diventa bruciore; in sintesi, ho fatto un disastro.
Il fatto è che da due mesi e mezzo sono a dieta. Dopo un inizio brioso e una strada lastricata di successi, comincio a sentire i morsi della fame e la mancanza di dolci, pizza, pancia piena e vita sociale e culinaria libera e priva di limiti. I limiti me li sono imposti da sola, ma ora mi trovo imprigionata nelle maglie della mia stessa tela. Volevo riuscire ad abbassare la soglia di appetibilità di certi cibi ma non ci sono riuscita, evidentemente: forse mi sono limitata troppo.
Neanche a farlo apposta, mi s'insinua in testa un'idea malsana: magari a furia di mangiare mi passerà questo fastidio in gola e, chissà, la bolla forse se ne andrà.
Ma cosa posso mangiare? Ho appena terminato la mia pasta integrale, pomodori quasi sconditi e una mela...ma sì, opterò per un paio di dietetiche gallette di riso soffiato. Certo che...forse un po' passa. E se fossero due biscotti? In fondo è da un po' che non ne mangio. E giù con biscotti, crackers, mandorle, sesamo, gocce di cioccolata. In freezer c'è una salsina al cacao fatta per un pranzo con amici un paio di settimane fa in cui li ho guardati mangiare goduriosi canestrelli affogati nel cioccolato...mi ricordo che dicevano: "povera Giulia"...e io: " ma no, non patisco mica!"...Adesso mi chiedo: sarà buona fredda?...
La provo. Un po' dura, ma che buona! E dire che  non mi piaceva nemmeno, il fondente. Da quant'è che non mangiavo cioccolato? Tre mesi?
Mentre mangio, mi si piega il cucchiaino, così ne prendo uno in ceramica e...mi si spacca in tre pezzi, sparandosi sul mio labbro inferiore e facendomi venire un bel ciocco sanguinolento.
Ci metto il ghiaccio e continuo a mangiare. Ma che sono diventata, bulimica? Intanto mi viene in mente che ho da correggere le verifiche di geografia. Mi metto al lavoro e avanzo -col cucchiaio grosso, stavolta-; com'è lucida la mente con la pancia piena! Tutta un'altra cosa! Mentre elaboro questo concetto edificante, mi cade una goccia di salsa sulla verifica di Mathias.

All'ennesima cucchiaiata, mi rendo conto che il fondente, effettivamente, continua a non piacermi, così termino la mia abbuffata e finisco di correggere le verifiche.

Mi sento bene, benissimo. Nessun senso di colpa, nessun senso di nausea, solo un profondo senso di appagamento. Ci voleva proprio.

Solo che, mannaggia, la bolla laggiù c'è sempre, e mi dà sempre fastidio.
E adesso?

2 commenti:

  1. Zia Giulia, rimettiti subito a dieta! Lo sai che anch'io ho un blog? Ogni tanto fammi visita! Ciao Alice.

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  2. Già fatto! (Sia rimettermi a dieta che farti visita). Guarda che per quella salsa al cacao avresti spaccato un cucchiaio anche tu!!

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