domenica 6 ottobre 2013

ridere

Quando sei piccolo impari a ridere e poi ridi, ridi il più possibile, finchè qualche adulto non ti comincia a dire che ridi troppo. La mia maestra ce lo ripeteva sempre: il riso abbonda sulle labbra degli stolti.
Eppure è così bella la risata dei bambini: cristallo in gocce allo stato più puro. 
Noi adulti, grazie ad altri adulti un tempo, ci siamo irrigiditi, ingrugniti, innervositi. Ridiamo poco.
E il riso comincia dal sorriso, una predisposizione alla felicità che nasce da dentro, prima ancora di venire fuori come espressione.
Quando, a scuola, parlo con le colleghe, magari a ricreazione, e rido con loro, di solito con la coda dell'occhio mi accorgo che c'è qualche bambino che mi guarda con espressione estatica. E' come se, sollevati, pensassero :"allora sono umane, le maestre!" Per non parlare di quando rido con loro e, in un momento di nonsense, succede qualcosa che fa scappare a tutti una fragorosa risata.
Ridere con gli altri è il modo di ridere che preferisco. Si crea un'energia fortissima che unisce all'istante. Ridere insieme unisce molto meglio che piangere insieme.
Basta cedere le resistenze e rilassarsi.

1 commento:

  1. Dalla prima risata di un bambino non nascono forse anche le fate??? Condivido pienamente quanto dici :)

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