mercoledì 30 luglio 2014

il cordone

Sono arrivata all'ospedale dopo essermi informata dei danni conseguenti al taglio precoce del cordone ombelicale e con un foglio con su scritto che avrei voluto che aspettassero almeno che smettesse di pulsare. Il foglio è rimasto nel borsone perchè siamo arrivati a pelo e quando è nata Agata l'infermiera gliel'ha tagliato immediatamente e al mio cenno di aspettare ha fatto segno di non capire perchè. In realtà M. ha provato a dire no, ma in quel momento sembrava che io avessi un'emorragia e avevo capito che aspettare a tagliare l'avrebbe peggiorata, così ho lasciato fare (tanto l'avrebbero fatto comunque). Ci sono cose che non ho potuto controllare, nonostante l'avessi scritte nel foglio del parto. E' la conseguenza di partorire in ospedale: quando ti affidi ad una struttura sanitaria, il prezzo da pagare per una presunta sicurezza è il mancato controllo di ciò che sta avvenendo. Il tuo corpo non è solo tuo.
Pazienza, ho pensato. Agata avrà tutto il tempo di recuperare e l'alimentazione bilanciata che abbiamo a casa non le permetterà di perdere troppo ferro una volta svezzata.
Solo che il taglio precoce del cordone ha agito su di me in modo profondo. Le prime settimane in cui siamo state a casa avrei avuto bisogno di lasciarla andare gradatamente, secondo i miei e i suoi tempi, ma non è stato sempre possibile. Troppe visite, parenti, gente. Avrei voluto stare in isolamento noi tre per un po', ma mia suocera il giorno delle dimissioni si è precipitata a casa nostra ed ha passato un'ora sul nostro lettone, dove io stavo allattando, guardandoci tutto il tempo e facendo commenti persino sul mio seno. 
Ormai quel cordone mentale ha cominciato da tempo - come è giusto che sia- a sfilacciarsi, ma devo ancora superare quell'invasione di campo che, mi spiace dirlo, solo M. avrebbe potuto - e dovuto- arginare.

6 commenti:

  1. cara Giulia, che ti chiami come mia figlia, mi permetto di " invadere" il tuo blog,che ho da poco scoperto. Io non ne ho uno, sono capitata però qui e le cose che scrivi mi hanno proprio commosso.
    Quando nacque Giulia, ormai 31 anni fa, eravamo molto giovani ma su una cosa piuttosto decisi: nessuna invasione! Siamo andati in ospedale senza avvertire nessuno ed i nonni hanno saputo che Giulia era nata soltanto a cose fatte.Si sono un po' offesi? pazienza.
    Ma non ti rammaricare, dolce mamma. Viviti la tua piccola come senti che fa bene a lei ed a te ( che sei ancora più importante, le stai trasmettendo cibo, amore, emozioni) . Goditi ogni attimo nella maniera a voi più congeniale. Non " farti scrupoli"per gli altri, non disperdere energie belle. un grande abbraccio a te e alla tua meravigliosa piccola Emanuela

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  2. grazie cara per le tue parole! Guarda la vita che strana...tu sei praticamente omonima di mia nipote (tranne che per la "E" prima del nome)
    Un abbraccio

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  3. Ciao... anch'io come Emanuela ho avvisato i nonni dalla sala parto dopo che il cucciolo era ormai nato, non me lo hanno perdonato, ma io volevo così. Nella "sfortuna" di essere stata tanto in ospedale c'è stata la fortuna di aver smaltito lì tutte le visite, senza invadenze domestiche. Nello stesso modo, una volta a casa sono stata mooolto chiara, che almeno per i primi tempi non volevo visite di nessun genere e non ho nemmeno permesso tanto di telefonare "perchè me lo svegliavano"..... mi hanno detto di tutto che la maternità anzichè rendermi dolce mi aveva resa perfida ... e me ne sono fregata, dolce dovevo esserlo solo con il mio bimbo e per esserlo dovevo essere serena e a mio agio... quindi pussa via tutti tranne il papà. Mi sono riscoperta molto "gatta"... io che credevo di non avere alcun istinto materno, mi sono fatta guidare proprio solo dall'istinto e mai dalla razionalità, "soffiavo" a chi si avvicinava al mio bimbo (marito escluso) e ero arrivata al punto che perfino se qualcuno lo teneva in braccio non ci sentivo più il "suo/mio" odore... dette così sono cose da pazza... però giuro mi sono successe e le ho lasciate "agire" su di me perchè mi hanno davvero guidata al "ritagliarci i nostri spazi". E' vero M. avrebbe dovuto "difenderVi"... però i maschietti a certe cose proprio non arrivano, non lo fanno per cattiveria... non le capiscono proprio. Come consiglio quindi ti dico di spiegarti molto chiaramente con lui, mettere a nudo il tuo stato d'animo e la tua fragilità-forza per difendere le tue esigenze e poi a costo di apparire maleducata/scocciata di spiegare anche chiaramente tu stessa alla suocera e a chiunque altro che deve starsene al suo posto, rassicurala che non mancherai di farle vedere la nipotina e tenerla aggiornata sui progressi quotidiani... ma le modalità le deciderai tu. Al cordone non pensarci più... anch'io avevo pensato ad un parto tutto diverso... al di là dell'importanza "fisiologica" vedrai piano piano che quello che conta è che siete ancora completamente "collegate" e lo sarete per un bel po'... il mio ha 4 anni e credo che un immaginario cordone ombelicale ci tenga ancora uniti, io via via lo allenterò, con fatica, ma sarà lui a reciderlo perchè io non ne sarò mai in grado :D Non perdere tempo a farti inquinare questi momenti da pensieri e persone, goditeli perchè sono preziosi e unici

    .....Scusa l'invadenza di questo commento e se mi sono permessa di "consigliarti"... ricorda anche che non esistono consigli o comportamenti giusti o sbagliati (vedrai quanti ne dovrai sentire) ... l'unica cosa giusta è quella che così sembra a te e per la tua piccola :D Un mega abbraccio

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  4. Anonimo31.7.14

    Cara Giulia, anche noi abbiamo subito l'invasione di nonni e zii... tanto che mi barricavo in casa e ahimè non rispondevo al citofono anche se arrivavano da lontano. Ho sofferto parecchio sia delle ingerenze altrui sia delle ansie e degli errori mie. Così tanto, che ho deciso di fare un altro figlio per darmi un'altra occasione. Però dopo sette anni!

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  5. Marina31.7.14

    Scusate l'anonimia del messaggio precedente sono nuova di blog

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  6. Cara Francesca, i tuoi consigli sono sempre graditissimi e ne farò tesoro, grazie :-).
    Marina, io non disdegnerei un altro figlio, ma a ottobre sono quaranta...sai com'è...non ce la si fa più eh!! ;-)
    Un bacione a tutte

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