sabato 16 maggio 2009

Incontri ravvicinati con Narciso

L'altro ieri è arrivato il fatidico giorno che molti insegnanti temono: la gita di classe.
Classe quinta, meta Milano, museo della scienza e della tecnologia.
A parte i turisti, i milanesi(pochi) e i piccioni in piazza del Duomo con cui abbiamo avuto a che fare, i nostri incontri non sono stati molti; uno, però, mi ha colpito: la guida che ha portato i miei alunni a visitare una parte del museo.

Trent'anni, testa pressochè rasata (meglio pelato che stempiato, dicono), faccia spigolosa e giubbotto nero di pelle. Anzi, direi totalmente di nero vestito. Una specie di Fonzie dei giorni nostri alla milanese.

Si è presentato con un piglio da fighetto e ha coinvolto discretamente i bambini, che alla fine l'hanno trovato simpaticissimo. Peccato che fosse un totale, egocentrico narciso. In ogni frase, stesse parlando di Bell o Meucci o della telecomunicazione, infilava un'informazione su di sé, sostenuta con un evidente (solo a me e alla mia collega) autocompiacimento.
Per completare l'opera, avevamo prenotato un'attività di due ore e lui si è sbagliato e ci ha riportato giù all'entrata dopo un'ora, per poi accorgersene e farci risalire per tornare alle vetrine dove eravamo stati prima.

Arrivati a scuola la mattina dopo, ho chiesto ai miei alunni se avevano qualche considerazione da esprimere sulla gita e, tra i vari commenti, è uscito un "la guida era troppo simpatica".
Non aspettavo altro.
L'ho smontato in pezzi, chiedendo ai bambini di dirmi tutto quello che si ricordavano delle parole del ragazzo.
Risultato:

- ha trent'anni
- ha un blog

- fa lo scrittore (perchè scrive sul blog...)

- è geologo
- ha fatto la pubblicità per i frigoriferi americani che fanno il ghiaccio e hanno un computer

- ha un amico che sa programmare 4 computer contemporaneamente, sa usare il mouse con il piede ed è chiamato semidio

- odia berlusconi

- sa quattro lingue, tra cui il giapponese

- aveva una fidanzata che non sapeva usare i congiuntivi

- usa poco il cellulare (e ci vuol poco, visto che comunica già abbastanza lavorando)

- fa un altro lavoro che non ricordo.

Delle spiegazioni che ha fatto non è uscito molto, anche perchè le informazioni personali superavano il 50% del totale.
Dopo averlo ridotto in pezzi senza esprimere giudizi ma facendo semplicemente notare l'evidenza, l'ho "riassemblato". Se non altro è stato coinvolgente e ha sapientemente evitato che qualcuno, che appena entra in un museo inizia a vagare annoiato, partisse per la tangente.


Morale della favola, non è tutto oro quello che luccica. Anche se, agli occhi miei e della mia collega, l'unica cosa luccicante, lì, era la sua testa pelata.

4 commenti:

  1. La verità è che ha fatto colpo anche su di te, eh? Confessa...

    :-)

    RispondiElimina
  2. Eheehhe.. avrei detto anch'io che chi disprezza compra... :D

    Comunque i bambini sono veramente fantastici!!!

    RispondiElimina
  3. A tal proposito ricordo quando mostrai un riccio che si era appallottolato nel nostro giardino a mio cugino che aveva qualcosa come cinque anni, e dopo averlo guardato a lungo corrucciato lui mi chiese: Ma quando diventa castagna?

    RispondiElimina
  4. Noo, per carità!! Mi ha trovato concorde su alcuni aspetti ideologici...ma per fortuna è finita da un po' la stagione in cui mi infatuavo dei narcisi. E questo era pure bruttarello.
    I bambini sono forti, e a cinque anni danno il meglio di sè.

    RispondiElimina