sabato 24 aprile 2010

Odori

Ah, gli odori. All'universo femminile appartiene una sensibilità accresciuta per questo aspetto della percezione.
Oggi ho tentato di camminare nel mio terreno incolto; nonostante sia dispiaciuta di non aver potuto iniziare a mettere su un orto, un po' mi piace questo aspetto selvatico della natura, tanto più che è primavera, e mi piace ancora di più sapere che ho un pezzetto di terra in cui sono legittimata a stare tutto il tempo che desidero e a godere dei suoi frutti inaspettati.


Dell'orto forse si diventa gelosi: si cinta, si protegge, si teme che il raccolto vada perduto o rubato. Con la terra non addomesticata è diverso.


Arrancando con una stampella sono riuscita a trovare della menta (anche se ho qualche dubbio...e se mi avveleno con un té?)e dei ranuncoli, oltre a un'infinità di strani scarafaggi, ragni, farfalle e ho felicemente scoperto di essere la proprietaria di un albero di amarene in fiore.


I fiori e le erbette che ho raccolto li ho messi a bagno in un vasetto di vetro e, mentre li sistemavo, il loro profumo mi ha fatto tornare in mente le estati passate in campagna con i nonni. Al mattino io e mio nonno facevamo una lunga passeggiata e a ritorno proponevo di raccogliere un mazzolino di fiori di campo per la nonna. Avevano proprio quell'odore.


In questi giorni in cui ero ingessata, come ho accennato nel precedente post, il bucato lo ha fatto gentilmente mia suocera. Oggi, mentre mi trovavo abbracciata con M., ho sentito l'odore di quando uscivamo insieme i primi tempi e mi sono tornate alla mente tutte le emozioni correlate. Non era altro che il detersivo che usava e usa tutt'ora. Non lo comprerei mai, ma devo dirle grazie per questo regalo inaspettato.


Gli odori hanno un potere enorme. Sono capaci, tramite un senso solo, di rievocarne molti.
Da bambina io e la mia amica Anna passavamo ore in bagno, sedute a turno sul water, a farci reciprocamente annusare a occhi chiusi lozioni, creme e profumi delle nostre mamme, per vedere se ci facevano tornare qualcosa alla mente.
Quando sono andata a stare per conto mio mi sono portata via un cucchiaio di legno che era in casa dei miei genitori: aveva l'odore della loro cucina e pensavo mi avrebbe accompagnato nella nuova casa. Invece adesso non sa più di sughi cotti a lungo e conserve, ma di spezie e verdure saltate.

Per riattivare la memoria non c'è senso più intimo, intenso dell'olfatto.
La mia migliore amica ha un odore buonissimo di cose morbide e di muschio bianco, la mia prima casa sapeva di polvere e questa sa di legno.
Chissà che odore hanno Berlusconi, Bondi, Ratzinger.
Certe volte penso che sia un bene che il mio naso non arrivi dove arrivano gli altri sensi.

2 commenti:

  1. Ciao Giulia :)
    Sono capitata per caso sul tuo blog. Ho letto velocemente gli ultimi post e devo dire che, oltre a piacermi moltissimo il modo in cui scrivi, abbiamo (almeno) due cose in comune: l'essere maestre e l'essere veg*.
    Quindi, piacere di averti trovata :)

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  2. grazie! mi fa piacere, benvenuta sul mio blog! Ora vado a sbirciare sul tuo ;-)
    A presto
    G.

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