lunedì 3 maggio 2010

Cadute e messaggi


Ieri, mentre arrancavo scendendo le scale di casa di amici, ho iniziato a fare una riflessione (eh, sì, qualche volta succede).
Non è per fare la vittima, ma mi sono accorta che la mia vita è costellata di cadute, più o meno rovinose. Sono una personcina tranquilla, poco avvezza al movimento ma piuttosto dedita alla contemplazione. Un po' ebete, forse, sbadata e distratta. A pensarci, forse il problema è soprattutto qui.
Uno dei miei primi ricordi di bambina ha per oggetto proprio una caduta. Avrò avuto quattro, cinque anni ed ero andata con mia mamma a trovare i nonni. A ritorno, dopo i saluti ed i primi tre gradini, io e lei siamo rotolate giù, facendoci tutta la prima rampa in contorsione. Risultato: due ginocchia sbucciate, una per uno.
Qualche anno dopo sono caduta dal tavolo della cucina, su cui amavo stazionare. mi sono fatta male ad un orecchio e sono andata in giro per anni mostrando orgogliosa le orecchie, dicendo che una volta "me le ero rotte".
Sono caduta anche dal fasciatoio, ma questo non me lo posso ricordare. la leggenda di famiglia narra che il nonno, che mi stava cambiando, mi abbia schiacciato il bernoccolo con un coltello, di piatto.
Dopo le prime cadute non me ne sono fatte di certo mancare. la mia specialità erano le scale; l'estate della maturità, tutta contenta e in procinto di partire con la mia amica per la biennale di Venezia, sono caduta sulle scale della stazione con uno zaino di una decina di chili sulle spalle. Risultato: una distorsione mal curata.
Non parliamo delle cadute sugli sci, quando ancora avevo un fidanzato maniaco di questo sport: la prima volta sulle piste mi sono accartocciata malamente, detestando tutto quello e tutti quelli che avevo intorno.
Fratture, però, non me ne erano mai capitate fino ad oggi, a parte a una o due dita dei piedi. adesso cerco di claudicare e fare fisioterapia, sperando che sia l'ultima volta.

Qualche volta il nostro corpo ci dice più o meno gentilmente di cosa ha bisogno. Ora, ti chiedo, dopo trentacinque anni, o corpo, cosa stai cercando di dirmi?
Perchè io, sai, non ho mica capito.

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