venerdì 21 maggio 2010

Confessioni e giustificazioni


A casa mi si rimprovera di aver cambiato troppo il tono del blog; mi si dice che il sarcasmo e le parole talvolta graffianti si sono fatti da parte per un rammollito accento bucolico tutto dedito alla campagna e all'orto.
In parte è vero, non posso farci niente. Ci sono varie fasi nella vita e in questa uno dei miei sogni di bambina - vivere in contatto con la natura - si sta realizzando; non posso che godermelo e dedicare ad esso i miei più alti pensieri.
Come faccio a non pensare alle piante che crescono, quando qui è tutto un fiorire e un ronzare? Ho mazzolini di fiori di campo in cucina ogni giorno, petali di rose e di fiori d'arancio ad essiccare in ogni angolo, infusi sperimentali e scie odorose diverse in ogni stanza; la sera mangiamo fuori con i lumini in barattolo accesi e nel quasi-prato che ho seminato ci sono fragole di bosco mature. In più c'è un gran da fare per togliere la sterpaglia dal terreno e levare i detriti.
Insomma, da un certo punto di vista la mia vita si è impoverita di un certo tipo di stimoli (meno occasioni per andare al cinema e per negozi, meno cultura urbana) ma si è arricchita di altri.
I giornali, però, li leggo e il telegiornale lo guardo.
Mi sono accorta benissimo che la bocca della verità si sta piano piano chiudendo. Un bel bavaglio alla stampa è stato già messo e oggi sento che le scuole sono state ammonite dal governo perchè non dovrebbero parlar male del suo operato. Siamo alle solite.
Ho sentito della morte di Sanguineti; avevo seguito delle lezioni all'università con lui, conosciuto la figlia e mi è dispiaciuto molto.
Per non parlare della faccenda della soap pedo-pornografica dei preti. Uno schifo.
Quello che voglio dire è che nel mondo mi ci sento ancora, nonostante vi sembri meno immersa. Solo che i discorsi amari li faccio a casa e non li riporto sul blog.

Prometto solennemente che, non appena mi tornerà la vena sarcastica, farò urlare la penna, come da copione.
Domani, però, vado a raccogliere le margherite.

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