lunedì 27 settembre 2010

Paese mio

Venerdì sera io e M. siamo stati invitati alla riunione della pro loco del paese. Un invito ufficiale, da parte di un personaggio rilevante. Così, ci siamo andati. Ci siamo trovati ad ascoltare discorsi sui lavori del campo sportivo, sugli incassi della festa di settembre e sulla necessità di aiuti per la sagra delle caldarroste di domenica prossima. Era comne essere un po' parte della nuova realtà e un po' fuori luogo.
Il fatto è che mi sento sempre un'estranea. Da quando sono andata via da genova, sei anni fa, mi sono sentita una cittadina fuor d'acqua. Un atteggiamento un po' altezzoso, in effetti, ma non fa per me la beata ignoranza di campagna. Mi sta bene fare lavori duri, stare nei campi e imparare la saggezza contadina, ma quando torno a casa, pur circondata da fiori e alberi, mi piace crogiolarmi altezzosamente davanti al calore dei miei libri, tra le mie stampe poco convenzionali, nella tecnologia installata in casa, sul mio divano arancione comprato in città.

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