mercoledì 21 settembre 2011

treni e piedi

Stamattina sono stata abbordata sul treno delle 7.44.
Mi sono accomodata in una carrozza semi-vuota in compagnia del mio libro. Ed ecco che, un paio di fermate dopo, un ragazzo sulla trentina si siede proprio di fianco a me, con un sacchetto in mano. Tira fuori un paio di ciabatte di gomma sporche e se le rimira un po', dopodichè le rimette dentro.
Ed ecco che comincia l'approccio. Si alternano domande normali ("fa tutte le fermate?") ad affermazioni lusinghiere ("che begli occhi che hai") a domande inquietanti ("vedo che porti le unghie lunghe. Ma secondo te sono meglio le unghie lunghe o corte in un uomo?"). Insiste nonostante io ogni tanto lo ignori palesemente e continui a leggere.
Ultimamente posso annoverare nei tentativi di approccio a me rivolti un vecchio in ciabatte alla fermata dell'autobus e questo tipo lievemente disturbato. Non è granchè, ma forse sarà peggio quando non mi guarderà più nessuno.
Anche quando scegli e sei scelto da un compagno ogni tanto hai bisogno di qualche pillola di autostima, che non debba necessariamente venire da lui. Anche perchè, ho scoperto oggi, a M. non piace il secondo dito dei mie piedi, leggermente più lungo dell'alluce. Ma come?! Con tutti i complessi che avevo da ragazzina, se c'era una cosa che ho sempre amato di me sono i piedi: lunghi, affusolati, con una dose stranamente massiccia di melanina e quel secondo dito fatto come la Venere di Botticelli! Anche ora, nonostante varie fratture a dita e caviglie continuano a piacermi moltissimo.
La cosa non ha minato, ovviamente, la mia autostima.
Credo però che mi cercherò un feticista dei piedi sul treno, la prossima volta.
Quello non dovrei faticare a trovarlo...


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