lunedì 22 aprile 2013

Di bruchi e sole

Aprendo il primo (e unico) vasetto di olive in salamoia fatte in casa quest'inverno, mi rendo conto che le prossime nasceranno tra qualche mese e che, finalmente, l'inverno è davvero finito. In campagna le stagioni si sentono tutte all'ennesima potenza, nel bene e nel male, e l'inverno ha per me spesso più male che bene. Al fascino della stufa accesa, i tè caldi del pomeriggio, i maglioni morbidi, il tempo forzato ma piacevole da passare in casa (e, quindi, più tempo per hobbies casalinghi) si contrappongono il ghiaccio, l'umidità, i risvegli al freddo, il tono cupo della natura, il maltempo, la pigrizia, la malinconia. Uscire dall'inverno è come tornare dalla guerra.
Io sono tendenzialmente metereopatica e l'arrivo del sole, delle belle giornate e del caldo non fa che migliorarmi l'umore. Prendermi il mio quotidiano paio d'ore di libertà all'aria aperta, in mezzo a ronzii e alberi fioriti è un toccasana per lo spirito, fa ricaricare tutte le pile interiori. Poco male se ogni tanto le belle giornate sono interrotte dagli acquazzoni e si accende qualche volta la stufa: ormai non ci si sente più carcerati.
Di nuovo si osservano piccoli miracoli: bruchi verdi e ben pasciuti tra l'erba, bietole sopravvissute alla ricrescita improvvisa della vegetazione, il luppolo che fa capolino e si arrampica intorno ai pali e un trionfo di fiori e fiori, ogni settimana nuovi: l'albicocco, le pratoline, il melo, il pruno, l'albero di amarene, i tulipani piantati mesi fa. 
Il tempo da passare in casa è finito e la macchina da cucire langue in un angolo, sulla scrivania; l'orto reclama a gran voce un intervento costante. Per fortuna, tra ore al lavoro e una zappata e l'altra non manchiamo di concederci ancora qualche momento intorno al tavolo. Io scrivo e semino, M. legge e sbuccia fave. 
Bella, la primavera.

2 commenti:

  1. :) Come vorrei vivere anch'io in un contesto più bucolico (pregi e difetti)... già sono fortunata perché la mia palazzina sorge tra orti e giardini sulla collina... ma l'orto non ce l'ho... e mi devo accontentare di quello che c'è in campagna da curare sporadicamente :)

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  2. la ampagna è bella, ma a volte genova mi manca. mi manca il centro storico e la sua dimensione e, nonostante sia nel savonese da ormai quasi otto anni, mi sento a tutti gli effetti "di Genova"(con tanto di accento pesantissimo!)e con una testa metropolitana.

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