mercoledì 3 aprile 2013

La cura

Ho sempre guardato con diffidenza la medicina tradizionale. Veleni su veleni che curano i sintomi e non le cause e per guarire un malanno fanno ammalare di un altro. Non parliamo, poi, del sistema sanitario nazionale: c'è troppo margine di errore, troppa fallibilità nell'essere umano, specialmente se ci sono di mezzo i soldi(che mancano). Prima o poi qualcuno si sbaglia e...trac! parte un'arteria, viene tolto il rene sbagliato, si lascia una garza nella pancia o, semplicemente, non si trova l'origine di una malattia per mancanza di attenzione. 
Così sono cresciuta nella convinzione che il miglior medico è il paziente, almeno per quanto riguarda l'osservazione attenta dei sintomi, gli scrupoli, la disponibilità alla ricerca. Con un perito chimico in casa, fin da bambina al primo pelo che tirava c'era la diagnosi di mio padre e la proclamazione del principio attivo che avrebbe curato tutto. In effetti i dottori gli hanno sempre dato ragione, e queste erano le mie certezze.
Una volta andata a vivere per conto mio, sono andata oltre. Ho sempre tentato di evitare cure antibiotiche se non necessarie (facendomi sgridare dal medico di base), cortisone e quant'altro, ma qualche volta i miei strumenti o l'urgenza delle malattie mi hanno fatto mettere da parte la presunzione di paramedico. Però almeno per piccole cose, per non parlare della prevenzione, mi sono rivolta alla medicina naturale, alla fitoterapia; ho provato (ma con pessimi risultati) anche l'omeopatia.
Nella mia testa c'è una lunga lista di conoscenze o pseudo-conoscenze che ho accumulato fino ad oggi con la mia esperienza di malata o osservatrice di malati. Persino mio suocero, uomo colto e curioso, mi fa vedere le analisi quando gli arrivano perchè il mio piglio saccente gli fa credere probabilmente che ne sappia veramente...e io mi beo di poter elargire al pubblico saggissimi consigli.
Argilla, acqua e sale o acqua e amuchina per le distorsioni; tarassaco, carciofo, cardo mariano, acqua e limone per il fegato; aglio per la pressione, curcuma contro il cancro, così come tutte le crucifere. I topinambur sono meglio delle patate per l'indice glicemico, l'arnica ti sistema i mali alle ossa e alle giunture, la frutta secca è piena di minerali come selenio e zinco. Lo zenzero aiuta la digestione ed è anti-nausea, i decotti di ortica fanno bene ai capelli e così il massaggio alla cute e la ginnastica facciale. Il cumino fa produrre più latte e calma i dolori mestruali, ma lo fa anche l'achillea (anche se per me farebbe effetto solo una bomba). Soia e cavoli rallentano il lavoro della tiroide, le alghe e il pesce lo accelerano. Mangiare le zuppe aumenta il senso di sazietà, il calcio si fissa con la vitamina D esponendosi al sole, tea tree e propoli ammazzano i batteri. Se hai la pancia piena d'aria mettiti sul fianco sinistro, se hai il catarro fatti un fumento, per la circolazione usa la doccia scozzese, spalmati d'olio contro le smagliature, bevi tanto per avere una pelle luminosa ed evitare le borse sotto gli occhi, se stai tanto seduto fai ginnastica coi piedi, lo zucchero è un veleno, il magnesio fa bene alle donne e alla muscolatura, i bagni derivativi e la dieta acido-base ti salvano la vita, una mela al giorno leva il medico di torno.

Bene. Se riuscissi a seguire nella pratica solo la metà di queste cose sarei già una donna in carriera. E' molto sottile il confine tra un atteggiamento equilibrato nei confronti della salute e uno ossessivo; tra questi due aspetti e il disinteresse, l'atteggiamento tipico dello struzzo. Io combatto ogni giorno per restare equilibrata, perchè mi accorgo che nel momento in cui si guarda al di là della medicina "e basta" e si prende in mano la propria salute ci si trova davanti a un calderone di proposte e teorie, vere o presunte e purtroppo molto spesso parziali. Si rischia di fare di sé stessi e dei propri cari (che stanno al gioco) delle vere e proprie cavie. Si rischia di finirci dentro, a questo calderone, e per chi ha la mania del controllo è un punto di non ritorno.
Ora, di recente ho avuto mal di fegato. Il mio chimico padre ha avuto i calcoli alla mia età e per familiarità potrei averli anch'io. Parlando con una mia cara amica (anche lei come me, o forse più lanciata nell'avventura naturopatica) mi sento dire che c'è addirittura un modo per espellerli: basta farsi delle bombe atomiche di centrifugati di carota, cetriolo e barbabietola! Cetriolo e barbabietola al mattino?? E' troppo anche per me.
Sono frastornata, ma credo che andrò dal dottore e mi accontenterò di un po' di cardo mariano...


(mo, non me ne volere ;-))

1 commento:

  1. Condivido quello che scrivi, ci vuole equilibrio e anche l'equilibrio ha i suoi limiti. Anch'io preferisco e m'informo sempre sulle soluzioni naturali, soprattutto per prevenire o per agevolare una cura... ma quando i problemi sono reali il parere del dottore ci vuole poi possiamo sempre decidere dopo se seguirlo o meno, ma consultarlo certo male non fa ... anzi... Il problema è che 'sti medici, o sono "preziosi" o sono "irreperibili" ben pochi sanno tenere fede al giuramento di Ippocrate con il cuore e la passione che dovrebbe far parte integrante della loro professionalità... ;)

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