lunedì 12 agosto 2013

Eco...quanto?

Oggi sono in vena di stime (e ultimamente di elenchi) e un po' ho anche voglia di gongolarmi. L'altro giorno mi sono ritrovata a fare il punto delle cose che faccio (che facciamo in famiglia ma, diciamo, quella che tira il carretto da questo punto di vista sono io) nel mio piccolo per contribuire a diminuire l'impatto ambientale della mia esistenza. Vediamo...
- per andare al lavoro prendo il treno anzichè la macchina. E' anche una questione economica, diciamolo, e se potessi andrei a piedi o in bicicletta, ma ahimè, il simpatico ministero della pubblica istruzione ha deciso che, nonostante abbia marito e casa a 50 km dal lavoro, essendo fuori provincia ha più diritto di me ad un posto qui vicino qualcuno che, con meno punti ed esperienza, abita già nell'ambito del comune (notasi sottilissima vena polemica...);
- separiamo i rifiuti e abbiamo un sistema di raccolta porta a porta (chi non lo fa ancora è un buzzurro);
- pratico l'attività di compostaggio (meglio tornare alla prima persona singolare, và)e ho un orto RIGOROSAMENTE bio, un po' selvaggio ma efficiente;
- riciclo l'acqua di bollitura delle verdure e dei legumi (che, quindi, cuocio senza sale) per bagnare i fiori del terrazzo;
- pratico, ove possibile, l'autoproduzione: oltre all'orto, faccio il pane in casa, le conserve, ho in progetto di continuare a farmi qualche vestito da sola e realizzo oggetti per la casa con materiale di riciclo;
- ho la sindome del castoro: penso dieci volte come può essere riutilizzata una cosa prima di essere buttata e penso a come utilizzare quel che trovo in giro. Non mi vergogno a dire che la seggiola in giardino e il mobiletto che c'è in ingresso sono stati trovati vicino alla spazzatura e opportunamente rimaneggiati e restaurati da noi (stavolta il "noi" ci sta). L'armadio in camera da letto, che sembra un ottimo pezzo di artigianato retrò, stava una volta in un deposito della scuola dove lavoro :-);
- usiamo (solo in cucina, purtroppo) la stufa a legna per riscaldarci, bruciando i tronchi degli alberi caduti che ci sono nel bosco dietro casa dei miei suoceri;
- sono vegetariana e, pur non essendolo per motivi ecologici ma soprattutto etici, questa scelta influisce molto sull'impatto ambientale degli scarti dell'allevamento;
utilizzo borse in stoffa anzichè in plastica per fare la spesa;
- mangio solo prodotti di stagione e a km zero, quando posso, e se faccio la spesa opto per prodotti con meno imballaggi possibili(in casa beviamo l'acqua del rubinetto, usiamo spazzolini con testina intercambiabile, saponi liquidi ricaricabili ecc...);
- uso detersivi ecologici e faccio largo uso di aceto e bicarbonato per l'igiene della casa;
- abbiamo la macchina a gpl, anche se la prossima sarà sicuramente a metano (il più tardi possibile, però!);
- da un po' di tempo cerchiamo di comprare i vestiti e le scarpe da artigiani locali o, comunque made in Italy. Questo, più che ecologico ed economico, è etico e logico, visto il trattamento che certe grandi ditte di abiti riservano ai loro lavoratori.

Nessun commento:

Posta un commento