venerdì 28 agosto 2009

Verso levante


Finalmente lo dico. E penso sia solo il primo di una serie di post a tema.

Me ne vado. Per essere precisi, ce ne andiamo.
In autunno, dopo tre anni e mezzo di permanenza a Savona, io e M. ci sposteremo verso levante. Non di molto, ma quel tanto da non considerarci più savonesi.
Io, in realtà, non lo sono mai stata, nonostante la residenza. Ho sempre sbandierato il mio essere genovese e devo dire che Savona non l'ho mai amata veramente. E' stata una scelta obbligata dalla situazione contingente, un compromesso. Ho continuato a lavorare a Genova (e così sarà ancora, anche se non tornerò a viverci), ho sempre la mia famiglia, le mie amiche là. Mi ci sono sentita un pesce fuor d'acqua. Troppo stretta per essere una città e troppo grande per essere un paese.
Tuttavia non è una fuga, questa, ma una scelta di vita, un sogno che si avvera. Andiamo a vivere in campagna.

In fondo non è poi così male, Savona. Mi ci è voluto moltissimo per ambientarmi, ma devo dire che quando sarò andata via alcune piccole cose, vecchie abitudini e recenti scoperte un po' mi mancheranno.
Il cinema e la gelateria sotto casa, ad esempio. I nostri amici pizzaioli, preziosi nelle sere in cui entrambi si tornava tardi dal lavoro. Il mare a dieci metri dalla finestra.
Il suono della sirena del ponte, ogni volta che si alza per far passare le barche. Credo che lo sentirò ancora per parecchio nella mia testa.
La latteria che fa solo frappé. La libreria qui sotto. Il negozio delle spezie. Il bar della piazza nel centro storico.
Da novembre, o anche prima, non ci saranno negozi sotto casa e il suono della sirena del ponte e dei gabbiani sarà sostituito dallo scorrere del fiume, dal suono del vento tra le foglie e dalla campana del paese.
Ci vuole molto, in una città nuova, perchè si attui quella condizione in cui camminando per la strada ci si sente a casa, si incontrano persone che ti conoscono e ti salutano, ci si danno appuntamenti, ci si ferma a parlare.

Ora si dovrà ricominciare da capo, e per un'abitudinaria come me non sarà facile, ma è pur sempre un'avventura. In cui saremo, un'altra volta, in due.

2 commenti:

  1. Bello.
    E non aggiungo altro al tuo dire se non buona fortuna (ma già poter vivere oggi in mezzo alla natura è come aver fatto bingo).

    p.s.
    Aspetto foto del dentro-fuori-sopra-sotto- circondario et panorama incluso
    :-)

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  2. Grazie amatamari
    C'è ancora un po' di tempo, ma quando mi sarò insediata le foto non mancheranno. Sarà difficile, però, esporle all'occhio critico di una fotografa come te :-)

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