mercoledì 12 agosto 2009

incontri ravvicinati con Fabio Fazio


L'altro giorno, mentre guidavo la macchina a Savona, ho visto Fabio Fazio davanti alla posta.
Stava attraversando la strada per andare verso il suo motorino, parcheggiato lì di fronte.
Tutti lo guardavano, si giravano da macchine e moto, i passanti si fermavano; per un attimo ho incrociato il suo sguardo e l'impressione che ho avuto è stata "toh, questo lo conosco". Un senso di appartenenza e familiarità, insomma.
Poi ho realizzato che lui non aveva alcuna familiarità con me e ho distolto lo sguardo. Per non dargli fastidio, farlo sentire invaso, violato.
Non dev'essere facile la vita di un personaggio che appare in televisione spesso. Ogni giorno la sua faccia, i suoi gesti, il suo modo di parlare entrano nelle case di tanta gente: belli e brutti, santi o criminali, intelligenti o deficienti. E lui continua ad esistere al di là di tutti, continua a sentirsi una persona normale che fa un lavoro un po' particolare, ma chi non fa lavori particolari? Torna a casa la sera, bacia sua moglie, fa la spesa, va al gabinetto, come tutti.
La differenza è che gli altri hanno carpito solo una parte del suo essere e alcuni di loro pensano di poter avere un qualche diritto su di lui, se non altro di conoscenza. Da persona normale diventa personaggio, in virtù della sua presenza nell'apparecchio domestico.
Certo, più un personaggio televisivo è autentico nel suo lavoro e più ci si può avvicinare all'idea di un qualche rapporto col pubblico, c'è meno discrepanza. Ma non credo sia così facile guardare un personaggio come persona, a tutto tondo.

Io e la mia maledetta empatia. Ho sentito l'impulso di difenderlo dalle aggressioni visive della gente, perchè ho letto un pizzico di imbarazzo nel suo sguardo.
Ma forse stavo già accampando i miei presunti diritti di telespettatrice.

3 commenti:

  1. Sei brava. Anch'io l'anno scorso l'ho visto davanti alle poste con il figlio per mano. Ho pensato quasi le stesse cose, senza svilupparle a fondo e bene come hai fatto tu. L'ho visto sperso, ma anche a casa. Come se fosse lì e non fosse lì nel contempo. Come se fosse in pensiero perchè il bambino con lui le persone intorno potessero associarlo al Fazio della tv, ho notato la paura nei suoi occhi, il timore che il viso del figlio fosse ricordato e osservato e violato, come hai detto tu. Così mi sono avvicinato: "Ciao Fabio!! Ma che bel bimbo che hai!... Ciao anche a te Fazietto!... Fabio, e i tuoi progetti per il futuro? Cosa stai preparando adesso? eh? eh?...."

    RispondiElimina
  2. Ti capisco. Quando vedo qualcusno famoso, io faccio sempre finta di non vederlo.
    Mi dà un fastidio enorme la gente che corre dietro alle persone famose.
    E non ti dico cosa penso del rito degli autografi.

    RispondiElimina
  3. Sì, però Fabio Fazio potrebbe anche cambiar posta, eh.
    ;D

    Son d'accordo con Tic. Certo se incontrassi il sig. Palahniuk sarei in un brodo di giuggiole ma se gli dovessi parlare gli parlerei del suo lavoro, ecco, delle cose che fa, non di quello che è. Insomma, più che di lui, delle reazioni che hanno in me le cose che fa. Perchè devo dire che quando nelle cose ci metti il cuore è molto bello che la gente, sconosciuta, ti dica che ha riso e pianto per le cose che hai scritto (quando mi accade è una cosa fantastica...). Presumo quindi che sia lo stesso per gli altri.

    RispondiElimina