sabato 28 marzo 2009

Ridere e piangere



Libertà


E' tuttora in corso il convegno che sancisce la nascita del nuovo partito di destra, il pdl-calderone. Sarà presumibilmente abnorme, pieno di contraddizioni interne che si spera lo rendano debole, ma purtroppo, nella più probabile delle ipotesi, otterrà miriadi di consensi.
Ieri, prima di andare a cena fuori, ho voluto farmi del male e ho ascoltato attentamente un pezzo del discorso di Berlusconi. Ascoltando, ho osservato. Ho guardato il suo aspetto ormai quasi totalmente posticcio che ricorda sempre più le sue prime imitazioni fatte dalla Guzzanti anni e anni fa, quando ci si faceva due risate su senza preoccuparsi troppo. Ho visto le facce più o meno compiaciute del pubblico, tutto rigorosamente in completo blu; ho notato le labbra al botulino di un buon 20% delle donne presenti.E ho preso mentalmente appunti.
Il discorso (o, almeno, la parte che ho ascoltato) era un'accozzaglia di parole ordinate logicamente, ma senza contenuto, senza significato. Il vuoto semantico.
La parola libertà ha accompagnato ogni periodo fino a diventare un tormentone.
E continuo a chiedermi come anche quelli che all'inizio si erano fatti abbindolare dai discorsi "misonofattodasolo" del primo Berlusconi possano bersi queste fandonie, questa mancanza di costrutto, questo vuoto che copre la necessità di farsi i propri porci interessi, anche cambiando banderuola, se necessario, o deludendo i propri stessi elettori.
Una volta la parola libertà era sacra. la sua stessa idea esisteva in funzione di contrapposizione a qualcosa: allo straniero, al regime, alla prigionia fisica o delle idee. Chi difendeva questa libertà, e chi tutt'oggi la difende (realmente) era da immolare, era un eroe, un paladino della giustizia. La libertà non esiste senza il suo opposto, non ha senso di esistere. Parlare di libertà senza avere un termine di paragone che la limiti o la minacci significa parlare di puro egoismo. E' la libertà di farsi i propri comodi alla faccia di tutti. Berlusconi da tempo ovvia a questo inconveniente tirando fuori ogni volta lo spauracchio del comunismo, dei gulag, dei lager (questi ultimi, se non mi sbaglio, l' hanno inventati quelli che fanno il saluto romano e che ora sono nel nuovo pdl). Per difendersi da eventuali domande, dice che la sinistra mette lo stato sopra l'individuo. Mi piacerebbe ricordargli ancora che lo stato, quello democratico, è o dovrebbe essere espressione della collettività degli individui, e che se pensa di scavalcare lo stato con l'individualità e la libertà di farsi i cazzi suoi non saranno tutti d'accordo.

lunedì 23 marzo 2009

La giusta opinione


Nel nostro belpaese non si possono proprio più esprimere opinioni su niente.
Berlusconi spara una delle sue cazzate? Colpa nostra, l'abbiamo frainteso, con il concorso della televisione pubblica e di quei gotici dei giornalisti del tg3. Il papa la dice così grossa da scatenare l'indignazione mondiale, dalla Germania all'altro capo del mondo? Ecco che, a nome della cei, interviene il cardinal ruini (il minuscolo è volontario, un nome e un destino) a difendere la sua santissima ed inviolabile persona, dicendo che è stato insultato e non si può. In più afferma che le sue parole sono state travisate e mal interpretate.
Bisognerà tornare tutti a scuola, perchè 2+2 non fa più 4 e b+a non fa ba.
I cattolici praticanti e osservanti criticano chador e burqa, ma hanno davanti agli occhi veli di maya al prosciutto. Che il papa sia un uomo senza divinità penso lo sappiano già da un po', ma nonostante questo si bevono tutto quello che dice come fosse stampato sulle sacre scritture. E poi: quale uomo-dio si permetterebbe mai di dire e fare quello che Ratzinger dice e fa? L'unico altro uomo che è adorato, ascoltato come una divinità sulla terra (e in qualche modo ne è ritenuto la reincarnazione) è il Dalai Lama, ma ogni buddista tibetano si indignerebbe e si rivolterebbe contro di lui se si permettesse di fare certe affermazioni. Il dalai lama stesso probabilmente non si permetterebbe mai di fare classificazioni tra gli uomini, dire agli altri cosa devono scegliere e pensare; comunica, che io sappia (e non sono buddhista) messaggi positivi di pace e speranza per l'umanità intera.
Un re perde la corona, se non sa fare il re.
Non c'è niente di meglio che lasciarlo fare, il signor Ratzinger, per fargli perdere la papalina.

Silenzio e movimento


Mi sono assentata per un po' dal mondo virtuale (sarà poi così virtuale, se le cose che ci si mettono sono vere, nomi compresi?). Ricapiterà, perchè qualche volta la scrittura per me è proprio quello che diceva il mio professore di filosofia antica: espressione di mancanza.
In questo caso non mi è proprio mancato niente, a parte il tempo di scrivere sul blog. Ho avuto e fatto di tutto: il mal di schiena è peggiorato, sono andata da un osteopata che mi è saltato sulle costole facendo scrocchiare le mie vertebre come un domino, ho iniziato un lungo pellegrinaggio periodico dal dentista, abbiamo visto un'altra casa, mi sono messa a dieta e, semplicemente, sono uscita nel tempo libero a prendere un po' d'aria e sole. E poi, s'intende, ho continuato a lavorare.
Il medico ha detto che mi devo muovere di più, così prossimamente vedrò di rimettere in sesto la mia bicicletta, che al momento è ancorata a un palo per strada, ricoperta di cacca di piccione e gabbiano. La parola d'ordine è movimento, insomma. Meno pc e tè alla rosa e più pedalate fino alla spiaggia.

C'è un altro motivo, però, per il mio silenzio. In questo periodo c'è stata una sovrabbondanza di notizie infauste o coinvolgenti tale da ridurmi al mutismo. La faccenda dell'edilizia, obama, bush e le cellule staminali, la nascita di un nuovo partito abnorme di destra, il papa, i preservativi e l'aids...sono arrivata alla saturazione. Troppe cose da dire in troppo poco spazio e in troppo poco tempo.
Così ho scelto di fare una pausa.
Virtuale, perchè nel mondo reale zitta non so stare. A parte quando sono seriamente malata.

venerdì 6 marzo 2009

Tremendo tremonti trema


Dopo un recente annuncio, riferito anche da giornali e tv, in cui Tremonti ha dichiarato che la crisi è peggio di come ci si aspettasse, Berlusconi ha pensato bene di fare una conferenza stampa con Tremonti a seguito per affermare che i media esagerano e che gonfiano le cose, diffondendo allarmismi. Ha pensato bene, cioè, di far rettificare il tutto al suo nocchiero economista, perchè non gli è piaciuto quello che ha detto.
In ogni caso ci pensa retequattro a dare una mano a Silvio, riempiendo i notiziari (parola grossa, per quelle trasmissioni)di interviste a passanti poco occasionali di vie alla moda di Milano, tutti tranquilli come pascià e con le mani cariche di sacchetti della spesa griffati.
Prima o poi qualcuno urlerà che il re è nudo, ed è quello che teme il premier: che, cioè, il suo governo vacilli travolto dalla sua inefficienza ad affrontare la crisi.
Ma, se ciò accadrà (dio lo volesse), ne uscirà cercando di pulirsi la coscienza: stiamo tranquilli, qualunque cosa accada, la colpa sarà sempre dei comunisti.

giovedì 5 marzo 2009

Parole notturne


Per me è cosa nota: nonostante dormire in due abbia i suoi notevoli vantaggi, ancora oggi (forse per colpa del mal di schiena) penso con nostalgia al mio vecchio materasso da single. Aveva ormai assunto la forma del mio corpo, era una specie di cuccia, ma in esso trovavo l'accoglienza di un rifugio uterino e i miei sonni erano quasi sempre corroboranti.
Da quando vivo con M., di sicuro ho più amore e conforto la notte, ma appena posso mi metto di traverso, fino a formare una perfetta diagonale, segno che meglio che sola non dormo. In più, anche se ho qualcuno che mi scalda i piedi e che mi abbraccia nelle notti d'inverno, ho anche qualcuno che russa quando si addormenta dopo aver bevuto un po' o quando si mette a pancia in su, e che una o due volte mi ha tirato una gomitata in piena testa.
Ora che ci penso, è capitato che, dopo essersi bevuto un'intera caffettiera prima di andare a dormire, abbia fischiato - senza accorgersene - per un bel pezzo durante la notte.
Fossero tutti qui i disagi, sarebbero anche accettabili, ma c'è di più.
Da quando lo conosco, M. parla nel sonno. La prima volta che me ne sono accorta ho cercato di capire cosa bofonchiasse e gli ho anche risposto, ma poi ho capito, e mi ci sono abituata. Ho imparato a non svegliarmi quasi più.
A volte, però, mi si avvicina all'orecchio prima di mettersi a parlare, e può capitare che mi svegli. Il suo inconscio molto spesso riesce a dettargli parole d'amore anche in fase REM, e questa è una bella cosa.
Ieri notte, tuttavia, ha superato ogni limite: mentre godevo del conquistato sonno (visto il mio mal di schiena ci metto un secolo ad addormentarmi), si è accostato al mio fianco e mi ha urlato: "GIGIO!". Mi sono svegliata di soprassalto e gli ho chiesto se era scemo, ma non ha sentito, ovviamente, e dopo un po' ha continuato ad urlarmi frasi poco sensate (e che non ricordo) all'orecchio destro.
E pensare che io, quando dormo, sembro morta.

Caro, vecchio, materasso-cuccia, come mi manchi, qualche volta.

Yoga, mal di schiena e follie religiose



Da ieri sono bloccata a casa con la schiena dolorante; non riesco più a guidare, a guardare in basso e a stare nel letto. Il dottore mi ha chiesto cos'ho fatto, e l'unica cosa che mi è venuta in mente è stato lo yoga, la sera prima di restare dura come un baccalà.
Probabilmente ho fatto qualcosa di troppo avventato, ma forse è semplicemente il mio problema di cervicale che è peggiorato; fatto sta che ho dato un'occhiata veloce su internet per capire se potesse esserci un nesso tra posizioni malfatte e mal di schiena, e sono incappata in questo:

Lo yoga mi ha portato all’ ingresso dell’inferno

Testimonianza
07/06/2008 - a cura di: Elena.

Quando avevo diciannove anni, mi interessavo molto dello yoga. Ho cominciato ad approfondire l’argomento con degli esercizi, che dovevano migliorare la condizione fisica del mio corpo, dopo elaboravo anche la mia psiche, tutto previsto e necessario per la piena comprensione dello yoga. [...] Mi esercitavo con molto zelo giorno dopo giorno, per parecchie ore. Dopo tre anni sapevo gestire la mia energia senza troppe difficoltà. L’ultima cosa rimasta era quella di saperla accumulare in un unico posto e aprirsi all’universo. Ero pronta.
Finalmente una sera sono rimasta da sola, nessuno mi doveva dare fastidio. Desideravo tanto assaggiare questa immensa felicità. Senza troppe difficoltà sono riuscita ad accumulare tutta l’energia, il mio corpo era pesantissimo, senza sensi, come se fosse estraneo a me. Sentivo come me ne liberavo, come ne uscivo fuori, ero leggera, stavo bene, molto bene… Il mio scopo era quello di unirmi a qualche energia non definita, essa doveva farmi provare la promessa felicità…
Ma invece, molto inaspettatamente e improvvisamente ho sentito come qualcosa che cominciava ad assorbirmi, a trascinarmi dentro. Era qualcosa di molto negativo, terribile, spaventoso, oscuro…non riuscivo a liberarmene anche se desideravo con tutta me stessa di tornare indietro, tornare nel mio corpo! Non so descrivere la paura, l’orrore e la disperazione che provavo – volevo tornare, tornare… ma questa cosa mi tirava dentro… mi assorbiva…mi prendeva… Ho pensato che probabilmente ero capitata all’inferno e mi sono subito rifugiata nel pensiero del buon Dio. Nello stesso momento tutto era sparito e io ero di nuovo tornata in me. Sono rimasta immobile per terra, nel panico fino alla mattina dopo. Facevo fatica a respirare, ero terrorizzata. Avevo visitato l’inferno o per lo meno ero capitata in un posto che gli assomigliava tanto, contrariamente a tutte le promesse scritte nei manuali dello yoga non avevo assaggiato la promessa e la tanto sospirata felicità.
Quando mi esercitavo nello yoga la mia vita andava benissimo. Avevo addirittura certe capacità, ad esempio: sapevo come andavano a finire alcune situazioni nella vita dei miei amici, i risultati degli esami…. Mi divertiva questa cosa e mi dava un senso di superiorità rispetto agli altri, io sapevo tanto di più rispetto a loro. Non stavo li ad analizzare da dove mi venivano queste capacità, mi stavano comode e questo bastava. Invece è cambiato tutto dopo quella famosa notte. [...]
Non sono mai più tornata a praticare lo yoga, ma nella mia vita qualcosa era cambiato e succedevano delle cose strane. Sentivo come se qualcosa, che prima era dalla mia parte, ora cominciava a distruggermi. Sono cresciuta nella fede cattolica, pregavo ogni giorno e andavo a messa ogni domenica, anche se più per abitudine e tradizione che per un desiderio del cuore. Ma adesso l’andare in chiesa era qualcosa d’impossibile. Già durante la strada mi sentivo male, qualcosa mi consumava le forze. Non ero malata, ma mi girava la testa, non riuscivo a camminare, avevo le nausee.
In chiesa rimanevo sempre vicino all’uscita, non riuscivo ad entrare dentro. Tante volte, visto il mio pallore e la mia debolezza, qualcuno mi portava la sedia. Io non capivo assolutamente che cosa mi stesse succedendo. Ho cominciato ad arrivare tardi per la messa così il tempo della sofferenza si accorciava. Mi sembrava che qualcosa mi stesse rubando l’energia, la vita stessa. Tutto questo andò avanti per tre anni. Ero sfinita. [...]Desideravo la morte.
Ma qualcuno mi voleva salvare… io già da bambina nutrivo un sentimento particolare per la Madonna, le portavo i fiori in chiesa, le parlavo. Tanti anni fa ad una persona molto cara avevo fatto la promessa di dire almeno un piccolo pezzo del rosario ogni giorno. Ho mantenuto la mia parola, anche se spesso e volentieri il “pezzo” consisteva nella recita di una sola Ave Maria. Ma proprio questa piccola preghiera nei tre anni d’inferno mi faceva continuamente tornare in mente lo stesso pensiero insistente: “Vai, vai a prendere Gesù Eucaristico, Lui ti darà la forza!”. Io non ci credevo, che cosa mai avrebbe potuto fare per me una piccola ostia. Figuriamoci! Avevo già preso la comunione in passato e non mi ricordavo niente di particolare. Ma questo pensiero insisteva e insisteva. Finché non ebbi più forza per andare avanti. Solo a vedere la chiesa stavo male, tremavo, ero terrorizzata; un piccolo pensiero della Madonna mi riempiva la testa di bestemmie, cosa che mi pesava tanto, poiché in qualche maniera le avevo sempre voluto bene. In tutto questo disagio sentivo sempre dentro di me l’incitamento di andare a prendere Gesù Eucaristico. Allora ho fatto questa promessa: “Va bene, Signore, io ti prometto che per un anno intero andrò ogni domenica a comunicarmi, però Tu, per favore, aiutami perché sto malissimo!”. Mi rendo conto che ho messo Dio di fronte ad un ultimatum. La mia parola l’ho mantenuta, anche se il costo era altissimo. Ogni volta la strada per andare in chiesa, per andare all’altare era un supplizio, parecchie volte mi è capitato di perdere i sensi. Dopo qualche tempo mi sono accorta che questa forza negativa era meno potente. Sentivo crescere dentro un qualcosa di nuovo, qualcosa di grande e positivo. Non capivo niente, ma intuivo che era questo l’unico modo di salvarmi.
[...]Quando il sacerdote finiva la distribuzione del Santissimo io sentivo qualcosa di tanto strano nel cuore. Ero tristissima, come quando saluti la persona tanto amata che parte. Le lacrime mi scendevano sul viso, ho capito che mi mancava Gesù, lì mi sono resa conto che la piccola ostia è Dio in persona che veniva dentro di me. Ero triste di non averlo volontariamente accolto, fatto entrare. In quel momento ho percepito tante cose che prima non mi erano per niente chiare.
Oggi cerco sempre di essere in grazia di Dio, partecipare alla Eucaristia. Desidero che Gesù abiti nel mio cuore e che lo riempia d’amore. E anche se non mi risparmia con i problemi e con le croci non mi lascia mai sola. La mia battaglia con il male mi ha portato via tanti anni e non è terminata, però Dio mi protegge. Ciò che mi fa molta paura è vedere quante persone giocano con divinazione, magia e tanto altro… io so che cosa significa e che conseguenze se ne può avere. E anche per questo ho deciso di rilasciare questa testimonianza, vorrei davvero avvertire di stare alla larga da tutte queste cose!
E poi, io devo proprio, un grande Grazie alla Madonna che mi ha salvato per quel piccolo “pezzo” di rosario, per quella misera “Ave Maria” che recitavo.

Eviterò di fare commenti sull'intervento di questa persona in un forum cattolico (mi sono limitata a mettere in corsivo alcuni passaggi significativi). Vorrei solo sottolineare che facendo yoga non aspiro a controllare l'universo, ma a restare sciolta, considerato il mio stile di vita piuttosto sedentario, e a star bene.
Nel caso però dovessi un giorno saper predire il futuro, mi premurerò di correre in chiesa.
Sempre che non sia troppo tardi, s'intende.