venerdì 14 gennaio 2011

Amore, politica e libertà


Oggi, tornando a casa tra un sonnecchiamento e l'altro, pensavo alla politica. Non alle faccende recenti, però: benchè la segua e mi infiammi ancora, ho smesso di scriverne perchè mi sono quasi rassegnata al fatto che berlusconi ci seppellirà tutti e forse sarà ancora lì quando andrò in pensione, scoprendo qualche tecnica di manipolazione cellulare per non invecchiare, oltre che per sfuggire ai giudici.
Quello a cui pensavo è che fortunatamente ho incontrato un uomo (non è uno nuovo eh, ma sempre M.) che ha i miei stessi orientamenti politici e questo ci permette di ritrovarci spesso a tavola discutendo animatamente ma su un fronte comune, di indignarci e imprecare insieme e credo che questa unità di visuale, in una coppia, leghi ancora di più.
Credo che non sarebbe la stessa cosa se avessimo idee differenti sulle politiche sociali, sull'eutanasia, sulle differenze individuali o se, peggio (ORRORE!) lui fosse un berlusconiano o casiniano.
Nonostante io sia una dipendente statale e lui un dipendente sui generis perchè musicista ci troviamo generalmente d'accordo.
Fin dall'inizio ho appezzato moltissimo le cose in cui era molto differente dalla persona con cui stavo nella mia relazione precedente. Per esempio, mentre E. non aveva grandi idee politiche proprie ed è finito poi per essere trascinato (e tentare di trascinarmi)in delle sordide riunioni della prima gioventù berlusconiana, M. i primi tempi che mi portava in giro guidava una vecchia citroen scassata e ascoltava Guccini.
E. mi aveva sgridato, una volta che era riuscito a portarmi a una di quelle riunioni, perchè indossavo pantaloni di lana e le mie vecchie, amate finte-clarks, mentre M. mi ha incoraggiato fin da subito a vestirmi proprio come mi veniva e ad osare quando magari mi sembrava troppo.
E. era molto riservato e possedeva le classiche due facce della società perbenista, una per me e una per gli altri; si chiudeva in bagno a chiave per fare la cacca ed usava quintali di carta igienica, mentre M. da subito ha espletato tutte le sue funzioni con la porta aperta, preferiva il bidè e non disdegnava di entrare in bagno quando c'ero io. All'inizio sono rimasta un po' scioccata, ma in fondo io venivo da una famiglia così, fatta come lui, e ho perso in fretta le pessime abitudini che l'altro mi aveva dato prima.
E. aveva le labbra sottili, era asciutto e quasi glabro e temevo che dipendesse troppo da me. Mi ero convinta che in una vita precedente fosse stato mio figlio.
M. ha le labbra morbide e spesse, è piuttosto corpulento e ha un po' di peli dappertutto ma soprattutto è un interlocutore alla pari; come è giusto che sia, ogni tanto mi faccio coccolare e altre volte lo fa lui.
E. poi aveva una personalità un po' fragile, non sapeva lasciarsi andare davvero, mentre in M. ho trovato un amante vulcanico e affettuoso.
Infine, E. era sulla strada per diventare avvocato, mestiere che porta soldi ma - non me ne vogliano gli avvocati - a parte alcuni casi tra cui quello di due dei miei più cari amici lo trovo tendenzialmente cinico e amorale, mentre M. faceva il flautista.
Io ed E. non ci saremmo mai trovati davanti alla tv o in macchina a infiammarci per le stesse idee e forse ora lo aspetterei a casa per cena come faccio con M. ma poi, una volta arrivato, non sapremmo di cosa parlare.
Non credo esista un rapporto perfetto ma, una volta che ci siano attrazione, amore e affinità, sia necessaria una buona capacità di gestirlo. Questo forse può farlo durare a lungo.

Per liberare quello che ero e che sono non potevo che scegliere uno come M.
Adesso posso essere pesantemente di sinistra, ricevere abbracci intensi, lasciare la porta aperta quando vado al gabinetto e, soprattutto, indosso ancora, come allora, le mie vecchie finte-clarks.



(anche se in quasi dieci anni le ho cambiate)

1 commento:

  1. Ma ti immagini avere accanto uno che dice: "Povero Silvio..."
    Io non riuscirei proprio a reggerlo!
    :-)

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