lunedì 24 gennaio 2011

Giorni

Che bella giornata. Come ieri: sole, sole e sole.
Il cielo azzurro e uno sbalzo di dieci gradi tra sole e ombra.
Le labbra spaccate per il vento, un pranzo con le amiche-colleghe, due chiacchiere su una panchina con mia madre.

Sembra che non abbia lavorato, ma di questa giornata ha fatto parte anche la mattina. Un viaggio in treno in compagnia di un altro libro di Paul Auster scovato nella libreria di casa, in classe un po' di geometria, poi la storia dell'apostrofo, caramelle verso le undici, giochi e giacche addosso verso le dodici.

Anche la sera ne fa parte: la stufa accesa, zuppa per cena e, nel forno, torta di patate e cipolle per domani a pranzo. Poi la doccia e, prima di chiudere le persiane, uno sguardo in su, a vedere il manto di stelle che sembrano appiccicate al tetto.
Vado a letto da sola, M. mi raggiungerà più tardi. So che, come sempre, si infilerà nel letto guarnendo me e i miei fianchi con un caldo abbraccio e parole d'amore mentre io fingo di dormire.

Non sentire il bisogno di cambiare una virgola nei miei giorni, ecco l'essenza della felicità.

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