lunedì 21 novembre 2011

Sogni d'acqua e orrori umani


Sulla scia del mio recente post nefasto e apocalittico, colpa forse dell'alluvione, continuo da qualche giorno a fare sogni con strade che si allagano, il mio paese che si allaga, spiagge che si allagano.
Ho persino fatto un sogno - spero non premonitore - in cui ero in una scuola (mai vista, ma che ho scoperto esistere) in una via (mai sentita, ma ho scoperto esistere) posizionata vicino alla spiaggia (e ho scoperto che è proprio sulla spiaggia) in un quartiere di Genova, Sturla(in cui è proprio quella via). Ovviamente pioveva a dirotto, il mare ormai lambiva il muro esterno della scuola e la strada era un fiume in piena...
Tutto ciò è piuttosto agghiacciante.
Ma c'è qualcosa di più agghiacciante che da ieri mi ossessiona (o quasi): una mia scoperta, tra l'altro fatta in un bar graziosissimo e nuovo di Finalborgo, mentre bevevo un tè inebriante e mangiavo un biscottone di pastafrolla. Insomma, a farla breve ho letto un articolo di rivista in cui si parlava della mostra attualmente a Roma e delle opere di un certo Gunther von Hagens, che spella, disseziona, prosciuga e "plastifica" cadaveri mettendoli in pose quotidiane per poi, infine, esporli in mostre in giro per il mondo. Non metto foto su questo blog perchè fanno altamente schifo, ma non è tanto per il disgusto del vedere esseri umani scuoiati (sono un'appassionata di horror, anche se mi terrorizzano), quanto per pudore, per rispetto a quei cadaveri che, seppur abbiano scelto di farsi esporre e scarnificare dopo morti - ma avranno avuto diritto di parola i parenti? - ,non hanno avuto, nè i loro cari, diritto all'intimità che un evento sconvolgente come la morte merita.

Io non capisco. Siamo abituati ormai a parlare di tutto, dalla cacca alla fellatio alla pedofilia, ma com'è possibile che i media, persino le leggi nazionali, facciano passare così in sordina una cosa del genere? Come si può parlare di arte quando per crearla non si dipinge un corpo vivo, che in corso d'opera può anche cambiare idea e non essere più usato, ma invece si profana un cadavere, messo in mostra per sempre? Dov'è finita la sensibilità umana? Come si possono portare i bambini a vedere una cosa del genere - e ce ne vanno tanti, tantissimi - ? Dopo aver dissociato la bistecca dall'animale, in modo che non ci si ponga più problemi di significato e di processo, siamo forse di fronte alla bistecca umana? Se le persone che vanno alla mostra vedessero anche i momenti di preparazione del morto non sarebbero così curiosi di vedere quelle che erroneamente vengono chiamate opere d'arte. Si tratta solo di cadaveri profanati.
La differenza tra questo e un film dell'orrore splatter è che questo è reale.

Ho idea che i miei sogni d'acqua si trasformeranno presto in sogni horror, e pure di bassa lega.

1 commento:

  1. Ho visto il tuo commento sul nostro blog, del quale ti ringraziamo, anche del link. Così mi è venuta la curiosità. Letto e apprezzato il tuo. In relazione a quello che scrivi sopra mi stupiscono la numerosità degli articoli taggati come "allarmi" e che nel tuo profilo tu dica che ti piacciono gli horror ;-). Ritornando alla mostra che citavi, sembra che sui giornali con la cronaca nera, in televisione con i serial legati alle investigazioni, alle serie horror, ci sia un continuo alzare l'asticella del record delle immagini sconvolgenti. Ci dimentichiamo che questo è mercato (cattelan - toscani) e il pubblico è sempre più obnubilato e ha bisogno di cose sempre più forti da cui l'accanimento persecutorio, i dettagli dell'orrore in un crescendo sempre più fine a se stesso. Forse Oronzo Canà saprebbe risolvere tutto questo con un pò di ironia. E noi, forse, saremmo più rilassati e felici guardando solo le cose che contano. Ciao Andrea

    RispondiElimina