mercoledì 5 novembre 2008

lettera ad un presidente


Caro Presidente Obama,
da settimane non si parla che di Lei. E' diventato più popolare della Coca-cola, anche se spero che non faccia così tanti danni. Non che mi dispiaccia o tenda a sottovalutare la Sua importanza: in fondo gli Stati Uniti influenzano le politiche e gli equilibri del mondo intero, quindi la sua candidatura ed elezione non sono roba da poco. Solo che mi indigno un po' quando una notizia prende troppo spazio sulle altre: chissà quanta gente in Congo, in altri paesi afflitti dalla guerra e dalla povertà, sono stati ignorati dall'opinione pubblica per le presidenziali. Certo è che se qualche tg non avesse riempito il suo tempo rimasto con l'Isola dei Famosi, la velina di turno o la storia del canile in chiusura, forse sapremmo qualcosa di più dell'ostinazione della Gelmini(pur-troppo anch'essa di rilievo) e di chi è stato eletto negli USA.
Se avessi dovuto scegliere io, comunque, avrei scelto indubbiamente Lei. E' democratico, è di mentalità aperta, è nero, non è guerrafondaio, ed è pure simpatico. Tutto sommato sono contenta.
La mia mentalità poco fiduciosa nel genere umano, però, mi fa essere un po' sospettosa. E' più forte di me, in famiglia siamo sempre stati tutti con la sindrome di Cassandra, ipercritici e pessimisti. Un po' come quei gotici del tg3, per dirla come Dell'Utri.
Mi viene da pensare, insomma, Presidente. E il pensiero parte da un'ovvietà: però, com'è importante l'incarico di Presidente degli Stati Uniti d'America. Non so come imposterà la politica estera, ma fino a pochissimo fa questo ruolo era l'equivalente del Re del Mondo.
Come ha fatto uno così ad arrivare fin lassù? Quante mani avrà stretto, quanti sbarramenti e aut-aut avrà dovuto superare? Quanti compromessi, solo che per affrontare la candidatura? E, ammesso che fin lì sia andato tutto senza concessioni alla Sua integrità, quanti ne dovrà fare? Strana cosa, ad esempio, che tutti lo sostengano, da Veltroni a Bruce Springsteen, da Berlusconi a Madonna.
Difficile compito, il Suo. Mi auguro che sia tutto oro quello che luccica e che, se è così, lei tenga stretto il lume del suo senso morale fino alla fine. Sarebbe l'incontro tra il mondo quasi-ideale e il mondo reale.
Le faccio tanti auguri.
Cordialmente,
G.

Nessun commento:

Posta un commento