venerdì 10 aprile 2009

Senza parole(o, meglio, poche)

Oggi funerali di stato.
Un dolore inaudito.
Non ci sono parole.
Bare su bare su bare.

Ma Qualcosa ha dato un colpo di grazia in più alla situazione penosa.
Lo speciale in tv, con cronisti che non sapevano cosa dire.
La carrellata continua sulle bare e, soprattutto, sulle facce di chi aveva dei morti lì in mezzo.
Le preghiere cattoliche (ma non erano funerali per tutti?), con un brevissimo intermezzo islamico, la presenza incombente del clero.
Berlusconi, contrito, con le mani giunte davanti alla faccia, come uno scolaretto che ha appena imparato le preghiere.
Berlusconi che piange, soffre, si commuove.
Ha detto che offrirà le sue ville per ospitare i terremotati.

Guarda caso, il papa non c'era.
Santo subito, non c'è che dire.



2 commenti:

  1. Offrirà le ville a chi non vuole andare in campeggio, of course.
    Per il resto non ho voluto guardare niente, già le foto sui quotidiani mi fanno male ma almeno quelle sono silenziose.

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  2. L'espressione contrita è una delle sue facce che mette su per le occasioni tristi... Blah!

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