venerdì 12 dicembre 2008

Crisi


C'è la crisi, questo è un fatto.
C'è la crisi e la gente fa lo sciopero. Però, se potessi obiettare, perchè la cgil non ha pensato di fare una manifestazione di sabato, visto che la gente si sta impoverendo? Se la scelta di farlo di venerdì è stata dettata, come sempre, da esigenze di alte adesioni, il sabato sarebbe stato altrettanto indicato. Buona parte dei precari veri, infatti, quelli messi male, non l'hanno fatto lo sciopero, perchè ci vuol tutta che lavorino. E poi non credo che avrebbero passato il sabato nella loro villa di Portofino. Lo sciopero è un lusso, perchè per scioperare bisogna lavorare.

Crisi anche a scuola. Nella mia quinta E i cervelli sono andati in tilt: colpa della pubertà e delle dinamiche di classe o, forse, di una recente scarsa attenzione da parte nostra. Così ho usato le mie ore di lezione per parlare ai bambini. Per un po' sembrava di essere in un programma della de filippi, poi i toni si sono fatti più rispettosi e seri e si sono tirati in ballo il rispetto, il perdono, l'affetto che provano gli uni nei confronti degli altri. Cose un po' demodè, ecco.
Ed i modi in cui hanno risposto mi hanno fatto sentire fiera dei miei alunni.
Non so se ha funzionato; domani, forse, ci saranno nuovi litigi e problemi. Ma era necessario. Non c'è niente di peggio che tralasciare i problemi pensando che si risolvano da soli, con la crescita. non a questa età, perlomeno.

Io ho trovato il modo di reagire alla crisi e allo stress natalizio tagliando i regali. Con le mie amiche abbiamo deciso di versare una quota ad un progetto di sostegno umanitario nel terzo mondo. Paghiamo meno di quanto avremmo speso altrimenti e ci guadagniamo in salute psicofisica.
Per gli altri regali, credo che andrò a fare un giretto in Francia. In barba a berlusconi. Così impara a dire di spendere agli italiani.





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