sabato 6 dicembre 2008

Paradossi


Tanto per riprendere l'argomento del post di ieri, ho un alunno in quinta (dieci anni ancora da compiere)che comincia ad avere i primi turbamenti sessuali. Anzi, li ha dalla terza, ma adesso non pensa ad altro. Durante un momento di pausa, l'ho visto che faceva una lista delle sue preferenze in fatto di donne e di possibili strategie per abbordarle. Era seduto vicino a me, avevo la lista proprio sotto il naso. la vuole "bionda, quasi oro" e di 26 anni (...) e la sua tattica per conoscerla è "attirarla al bar con una scusa, offrirle da bere e convincerla ad andare a letto". Io non ho detto niente, anche perchè non avrei dovuto vedere, nonostante la sua ingenuità di scrivermela vcino, e poi parleremo prossimamente di tutti questi cambiamenti che vedo e sentono a quell'età i miei alunni. Sì, perchè in quinta ora i ragazzini hanno gli ormoni che una volta avevo io alle medie, e non si può far finta di niente.
Il punto è un altro: com'è possibile che un bambino di neanche dieci anni cogiti degli approcci del genere? La risposta è facile: colpa della tv. si potrebbe dire anche delle famiglie che non filtrano i suoi messaggi, ma mi rendo conto che oggi fare da filtro al bombardamento mediatico sia impossibile, a meno che non si faccia la scelta coraggiosa, forse controcorrente o forse inutile di non avere la televisione in casa.
L'altra sera ho guardato un pezzetto del Le Iene, e ho visto un servizio in cui l'inviata di turno si è vestita come le letterine, le veline, le vallette (ora questo nome fa decisamente ridere i polli) dei maggiori programmi televisivi ed è andata per la strada a passeggiare...il risultato è stato un arresto per prostituzione, vari approcci con la richiesta "quanto vuoi" e così via. Però gli stessi costumi vengono mostrati - insieme ad un prosperoso contenuto - ogni giorno in prima serata.
E' a questo che mi riferivo, quando ho iniziato il discorso sul post di ieri.
Il paradosso, poi, è che questo mio alunno, che pensa al sesso e ne parla volentieri e che è così alto da non entrare più nel banco con le gambe, scrive la lettera a Babbo Natale e racconta teneramente come si sono innamorati i suoi genitori. Come farà, quando scoprirà che babbo Natale non esiste e che non tutte le relazioni vanno a buon fine? Cosa resterà, a parte la disillusione?
Aiutiamoli a non crescere troppo i fretta, perchè questi bambini di oggi sanno di più, ma non sanno fare di più. E soprattutto l'aspetto emotivo resta quello della loro età, e non possono gestire il bagaglio di conoscenze - e malizia - che possiede un adulto.
Non creiamo dei mostri. Spegniamo la tv, ogni tanto.

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