mercoledì 31 dicembre 2008

Capodanno fai-da-te


Tra non molto mi accingerò ad affrontare la mia utima cena dell'anno, che io e il mio compagno passeremo a casa, lontani dal caos e dal freddo. Non mi dispiace l'idea di trascorrerlo con gli amici, ma la scelta che abbiamo fatto quest'anno mi rasserena, e in più ho mal di pancia da stamattina.
Trattare il 31 dicembre come un giorno abbastanza speciale, ma da vivere esattamente come ci si sente, è nelle mie priorità da parecchio tempo. Ci sono stati dei fine anno, tuttavia, che ricordo con estremo piacere - o dispiacere -:

Il migliore che ricordi, entrato ormai nel mito delle mie esperienze personali, è quello che ho passato a casa della mia migliore amica, più o meno quando avevamo sei anni. Abbiamo giocato tutta la sera fino a tardi in camera sua, mentre i nostri genitori facevano i matti nella stanza a fianco.
Il peggiore è stato decisamente quello passato da ragazzina ad una festa con un freddo cane e musica da discoteca. Alienante e deprimente, da dimenticare.
Il più lungo l'ho passato in una casa, con cinque o sei amici, una decina di anni fa. Abbiamo iniziato a mangiare e giocare la mattina del trentuno e abbiamo finito la mattina del due.
Il più triste è stato cinque anni fa: ero stata lasciata dal mio fidanzato storico da pochi mesi; mi ero preparata una misera cenetta, sola, ed avevo guardato "Gangs of New York", sempre sola. Uno sfacelo, avevo toccato proprio il fondo, ma allora ho imparato a considerare il capodanno in modo più realistico.
Il più felice è stato quattro anni fa, l'anno successivo: avevo l'influenza e il mio attuale compagno, conosciuto durante quell'estate, aveva scelto di stare con me, nonostante i germi, a tenermi compagnia.

Da allora questo giorno ha smesso di essere un incubo, una fonte di ansia o una necessità di divertirsi per forza. Non ci si pensa fino all'ultimo, si fa quello che ci si sente, si mangia quello che si preferisce: io ho optato per un panettone biologico, con gocce di cioccolato -detesto canditi e uvetta- e lui si è comprato un mini-cotechino. Abbiamo le stelline da accendere a mezzanotte e lo spumante e, lungi dal sentirci soli o isolati, passeremo questa serata normale dandole un tocco speciale. A modo nostro.



1 commento:

  1. Il capodanno più deprimente tuo è drammaticamente uguale al mio, cambia solo il film: per me era il Signore degli Anelli...

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