martedì 6 gennaio 2009

Piccole cose e massimi sistemi


Allora. Da domani si riprende. Berlusconi torna all'attacco, la neve cade (ma non su casa mia, ahimè), i bombardamenti a Gaza aggiungono vittime a vittime. Domani mi ritroverò a dover spiegare ai miei alunni che la differenza tra cronaca e storia che ho menzionato qualche volta in classe, in alcuni casi non esiste.

Da domani non basteranno il bianco ovattato della neve e il pensiero delle feste per farci vivere in un lieto dimenticatoio della coscienza.
Prima di rituffarmi nella critica e nella lamentazione sociale, però, vorrei finire di illustrare le cose da mettere nella mia parentesi intellettuale di questi giorni. Prima di ridarmi ai discorsi sui massimi sistemi, proverò a porre attenzione sulle piccole cose, quelle su cui poggiano la loro attenzione quasi solo i bambini, o chi bambino un po' lo è rimasto. In fondo sono proprio loro, poi, ad essere capaci, magari dopo mezz'ora di osservazione sistematica del tragitto di una formica, a fare le migliori domande sui massimi sistemi.
Ecco, allora, le mie piccole cose preferite di questi giorni.

Il piacere di entrare nel letto, alla sera, col pensiero di poter dormire a oltranza.

Le forme delle gocce di condensa nel vetro della doccia.

La tovaglia rossa sempre aperta sul tavolo.

La lettura (bellissimo, il libro di Murakami) e i té alla rosa sul divano.

Il freddo, ottima scusa per rinchiudersi in casa.

Il pane nel forno.

L'attesa della neve.

Le uscite con gli amici.

L'approccio più lassista nei confronti del caos di casa.


Mi auguro di riuscire a dedicare attenzione a queste ed altre piccole cose, anche quando - già da domani - la quotidianità mi farà andare di corsa.

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