sabato 17 gennaio 2009

Uomo di casa cercasi


So di stare per avventurarmi in un argomento vischioso, infinito e che rischia di affossarmi irrimediabilmente ed attirarmi le antipatie di qualcuno, ma non posso farne a meno.
Mi riferisco alla presunta parità tra uomini e donne in fatto di responsabilità. Non intendo trattare il discorso di parità di diritti. Sulla carta c'è. Nemmeno voglio parlare dell'uguaglianza, che fortunatamente non c'è. Siamo simili ma diversi e va bene così.
Intendo, piuttosto, il fattore culturale che resta, anche in questo secolo, e resiste nonostante tutto alla modernità, e che fa sì che la maggior parte delle donne che si accasano con un uomo si occupino, di fatto, dei lavori domestici. Ci sono uomini casalinghi, ma sono pochi, e spesso lo sono per necessità perchè vivono da soli. In Italia, diciamo la verità, le coppie in cui le incombenze di casa sono divise equamente scarseggiano, e non solo perchè la donna ha più tempo. Ci sono molti che collaborano, ma che evitano accuratamente aree della pulizia domestica come bagno, ferro da stiro, lavatrice, lavaggio pavimenti.
E non sto, in fondo, neanche parlando di quello che fanno, ma della loro impostazione mentale e caratteriale, che non possiede il gene del sentirsi responsabili, almeno non di queste cose. Io detesto fare le pulizie e quando vivevo a casa dei miei non facevo quasi niente, ma appena ho cambiato casa mi sono ritrovata di fronte alla necessità, per non soffocare nella spazzatura e vivere decentemente, di occuparmi delle cose che, volente o nolente, se non seguite andrebbero in malora. Probabilmente si tratta di un'emulazione del modello materno. Molti uomini, purtroppo, (mio padre compreso) non si scompongono a passare una settimana tra i vestiti per aria e il letto sfatto, o la lavatrice traboccante (sempre che ci sia stato messo qualcosa). Per evitare problemi, ricorrono alla donna delle pulizie che , guarda caso, è donna.
Io lo so che, nella preistoria, mentre le donne si occupavano del focolare, sviluppavano il linguaggio e inventavano l'agricoltura, gli uomini procuravano il cibo e comunicavano solo per necessità pratiche, ma non sarebbe l'ora di cambiare un po', eredità genetica a parte?
Cominciate, vi prego, signore mamme dei figli maschi, a trattarli alla pari con le bambine. E smettete di lavare loro le mutande e di riordinargli la cameretta a vent'anni.

11 commenti:

  1. Anonimo18.1.09

    Touché...

    tic

    P.S.
    Mi ricordi qualcuno che conosco, che mi ha (ri)fatto 'sto discorso qualche giorno fa.

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  2. Insomma, continuo a ricordarti qualcuno che conosco, Tic. Però sono sicura che stavolta la persona che ti ricordo inizia per E.
    La persona a cui ho pensato, almeno un po', scrivendo questo post, inizia per M.
    Guarda caso, vive con me ed è nella stanza a fianco che si esercita col flauto.

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  4. Cara Giulia, avvisata da Tic di questo importantissimo post voglio portare la mia dolorosa esperienza. Leggila come una seduta degli alcolisti anonimi.
    "Ciao, sono Elena".
    (Risposta generale: "Ciao, Elena")
    "Sono qui a portare la mia esperienza come moglie di un quarantenne che, fino a quando non ha trovato me, al risveglio la mattina batteva sul muro di cameretta sua e arrivava papi con caffè e biscotti...."
    Ecco, mi pare che l'inizio non sia niente male. Ora, io so che il fatto che gli uomini non facciano i lavori di casa è legato al fatto che non li vedono proprio. Non fanno perchè non c'hanno voglia, non li VEDONO. E' un fatto genetico: la donna ha una visione migliore della vicinanza, l'uomo della lontananza; agli albori della storia la donna curava i piccoli (obiettivi vicini), l'uomo cacciava (obiettivi lontani).Per cui noi prestiamo attenzione a ciò che ci sta vicino, l'uomo no. Questo lo posso anche accettare, a parte quando mi incacchio veramente e faccio le mie sfuriate.
    Quello che veramente mi ha fatto arabbiare è la proposta del buon ministro Brunetta di portare anche per le donne l'età pensionabile a 65 anni.
    Occhei, va anche bene, dobbiamo essere alla pari con gli uomini; però allora mi paghi anche tutto il lavoro che io faccio (aggratis) a casa. Ecchecavolo.

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  6. Ma...Tic e Yodosky...marito e moglie??

    Il mio compagno (parola che mi raccapriccia un po', ma non ce ne sono altre, se non un mero "convivente") passa il sabato davanti al computer, se stiamo in casa. Se c'è da stirare, e magari stira, si alza controvoglia, mi da della rompiballe e lo fa perchè io ho altre faccende da fare e gliel'ho dovuto chiedere. Già, perchè fa un favore a ME, se stira, non ad entrambi. Quando viveva dai suoi, aveva l'abitudine di farsi mettere lo zucchero da sua madre nel caffé. Ancora oggi mi chiede di farlo. Meglio di quello che avevo prima, tuttavia, che si faceva sbucciare la frutta, e ancor meglio di mio cognato, che si fa tagliare le unghie.
    Ecco, se inizio con questi discorsi mi si avvelena il dente.
    Sarò di generazione troppo recente, ma certe cose non le capisco.

    Detto questo, svelatemi il mistero, vi prego.
    Magari tutti lo sanno, ma per me sarebbe un vero scoop.

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  7. Che, non sapevi?
    Ebbene, sì!

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  8. Anonimo19.1.09

    Viva il marito di Medium!!!
    :-)

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  9. Eh, no, non lo sapevo! Peccato, Elena, che non hai un blog. O hai un blog?

    Per Anonimo: è inutile che fai l'anonimo, tanto lo so chi sei. Comunque concordo, il marito di Allison Dubois è un santo. Si occupa della casa e delle figlie e, soprattutto, non si lamenta. Dunque fatevi canonizzare, o uomini, perchè per essere alla nostra altezza vi si richiede uno stato di santità.
    Amen.

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  10. No, niente blog... infesto quello di altri... ehheheehehe

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  11. Ho fatto un pessimo errore di valutazione: l'Anonimo non è chi pensavo..Chiedo scusa per la spavalderia se è un vero anonimo, non chiedo scusa se è un (o, meglio unA) mia conoscente..

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