sabato 31 gennaio 2009

Ragni a parte

Finalmente è sabato. Ieri siamo ritornati a vedere la casa sulla collina con un geometra che ci ha detto chiaramente che, se non fosse per i costi di demolizione, si farebbe prima a buttarla giù e rifarla da capo. Forse proveremo a fare un'offerta ridicola, che però corrisponde al valore della casa, e aspetteremo.
Tornare lì col sole delle tre del pomeriggio mi ha fatto immaginare come potrebbe essere vivere in quel posto. Tutto il tempo libero della bella stagione passato fuori, armata di zappa e stivaloni di gomma, e ben rinchiusa dentro, con la stufa accesa, nelle giornate troppo rigide. Ci sono riuscita nonostante le ragnatele, i ragni pelosi agli angoli del soffitto(fortunatamente fossilizzati), le finestre rotte e cadenti e gli sterpi cresciuti in modo selvaggio tutt'intorno. E nonostante da qui alla realizzazione di questa visione remota ci sia un tempo (e del denaro) assolutamente indeterminabile, riesco a vedere con chiarezza come potrebbe diventare.

La casa non è solo un bene immobile, una garanzia, un investimento. Per me è sempre stato un rifugio, uno specchio dell'anima. Sono capace di incapponirmi sulla scelta dei minimi dettagli e poi lasciare la mia abitazione nell'assoluta entropia per una settimana, però avere il tempo per dedicarmi alla pulizia e al suo carattere accogliente mi gratifica e mi dà l'impressione di dedicarmi al mio benessere, oltre che al suo aspetto. Il gesto di eliminare l'inutile e il vecchio, ad esempio, è una mia recentissima scoperta: fino a qualche anno fa non riuscivo a staccarmi dalle cose che avessero anche un minimo, insignificante ricordo: biglietti di anonimi viaggi aerei, quaderni con riassunti di libri fatti all'università, sorprese delle uova di pasqua mai usate, diari di scuola. Andando via da casa dei miei ho apprezzato l'atto di liberarmene, anche se la mia vecchia stanza è diventata un mausoleo.
La casa può anche diventare una trappola, e quando non se ne può uscire per impedimenti di salute o atmosferici eccezionali si diventa insofferenti. Tuttavia, nonostante i disagi che ne possono derivare, sono per la nascita e la morte in casa, quando è possibile.

Da bambina sognavo di andare a vivere in uno di quei ruderi che si trovano sulle colline sopra Genova, a contatto con la natura; oggi i miei desideri non sono poi così diversi. Per ora mi accontento di innaffiare i bulbi
che ho piantato l'altro ieri, disseminati per tutta la casa, e aspettare che qualcosa cresca.
Qui o altrove.

2 commenti:

  1. Anche noi abbiamo trovato giusto venerdì una casupola che piace assai. Ci saran lavori da fare, ma in potenziale è la migliore che abbiamo visto finora (non si crederebbe mai in che scatafascio di robe vive certa gente..) e ci ha davvero colpito. Spaziosa quanto basta, giardinetto, bella vetrata sulla cucina...
    Purtroppo si dovrà fare un po' di conti. Anche nel mio settore la crisi inizia a farsi sentire e sono notevolmente in affanno. Vabbè, come al solito ci si arrangerà. In ogni caso è vero che è la casa che ti chiama: quando ci metti piede la prima volta sai che è quella giusta.
    Un aneddoto divertente: qualche anno fa, quando ancora vivevo nel mio appartamento precedente, mi ero messa in testa di comperare il frigo della Rex a forma di uovo, color verde acqua. Solo che essendo a "tiratura limitata" costava una botta di lire (era circa il 2000). Così scornatissima avevo quasi abbandonato il progetto. Invece un giorno, trovandomi per caso in un supermercato di Mestre (in cui non ero mai stata e mai sono tornata) chi mi vedo in offerta speciale tra gli elettrodomestici? Il mio frigo! Era in offerta perchè uno di quei "campioni" che usano nelle fiere per mostrarli alla gente, quindi usato anche se nuovo. Ma chissenefrega, l'ho comperato subito (costava la metà). Per cui se la tua casa ti vuole non temere: ti avrà!!!
    ;)

    RispondiElimina
  2. Sei una vera bomba di ottimismo! Grazie...vedremo come andrà :-)

    RispondiElimina