lunedì 12 gennaio 2009

Blog vs diario


Non ho intenzione di scrivere un trattato sulla nascita dei blog o di fare un'analisi socio-psicanalitica della personalità del blogger tipico.
Detto questo, ogni tanto, però, mi viene da chiedermi quali siano i motivi per cui la maggior parte delle persone si sentono invogliate ad aprirne uno.
Per quanto mi riguarda, io scrivo il diario da quando avevo la bellezza di undici anni. Facendo due conti, sono 23 anni che scrivo il diario, inteso come riflessioni e, solo in parte, cronache di eventi salienti che mi accadono. Negli ultimi anni l'ho scritto a singhiozzo e il blog mi ha permesso di colmare queste lacune. Essendo, poi, un prodotto "esposto", cerco di curare un po' più la forma, il che non fa male. Ovviamente, mi lascio meno andare a lamentazioni o cose strettamente personali, per il suddetto motivo.
Dopo aver chiuso il blog precedente, "A matita", ho avuto una crisi esistenziale perchè ho involontariamente cancellato quasi tutto quello che avevo scritto e la cosa è stata drammatica per me che conservo tutto e che, se mi si chiedesse, in caso di incendio, cosa cercherei di salvare dalle fiamme, risponderei, tra le altre poche cose, i miei diari. In quel periodo ho ripreso il diario cartaceo, motivo in più per intendere il blog proprio in questo senso.
C'è, però, un aspetto esibizionistico, o narcisistico che dir si voglia. Non posso negare di averne un po' anch'io, che ho dedicato più tempo del necessario alla scelta dei colori e dell'aspetto del mio blog. I commenti, poi, se arrivano fanno sempre piacere.
Spesso un blog raccoglie persone intorno a sè e allora diventa fulcro di una specie di comunità; altre volte resta ripiegato su se stesso e supplisce, volente o nolente, alla sola necessità dello scrivere per sè.
Andando in giro per la rete vedo anche blog un po' particolari, mi si conceda il temine. Tra questi, blog fantasma, aperti e su cui nessuno ha mai scritto; raccolte di foto del pargolo appena nato; cataloghi di prodotti da vendere; produzioni satirico-comiche divertenti; compendii di monomanie (pc, auto, ecc) e diari veri e propri, che nessuno mai leggerà. Ci sono anche uomini e donne che cercano l'anima gemella sul loro blog, ma per la maggior parte questi sono più fruitori (i voyeurs della rete)che scrittori di blog.
Insomma, di tutto un po'.
Io, anche se proprietaria e serena scrittrice di blog - di cui apprezzo la multi-medialità in senso stretto - continuo a preferire il diario cartaceo perchè, anche se più infiammabile del pc, dà minor senso di precarietà. In fondo, a noi sono arrivati manoscritti di secoli fa; chi può dire che cosa, dei miliardi di file prodotti nel nostro secolo, rimarrà tra centinaia d'anni?
Per ovviare al problema, salvo e magari qualcosa stamperò. Non si sa mai.

2 commenti:

  1. Per un anno ho vissuto la mia storia d'amore con gli sms - abitavamo a 700 km di distanza - ed io riscrivevo sul pc metodicamente tutti i messaggini che lui mi inviava finche' un troian si è fatto fuori tutto.
    Eppure c'e' una bellezza anche in questo, almeno per me...
    :-)

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  2. Sono d'accordo, ogni espressione ha il suo perchè. Io però sono attanagliata, fin da piccola, dall'ansia di perdere la memoria delle cose e dallo scorrere del tempo, e mi affliggo persino se devo cambiare il telefonino, se non posso recuperare foto o messaggi importanti.

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