lunedì 2 febbraio 2009

Bianca neve vs arlecchino

Ancora neve; quest'inverno mi pare inverno sul serio, finalmente.
Insomma, qualche giornata di finta primavera non mi è dispiaciuta, una decina di giorni fa, ma cominciavo a sentir l'odore del carnevale, a vedere i coriandoli nel giardino della scuola, e io il carnevale lo detesto.
Sarà perchè da bambina uno sconosciuto con la maschera, mentre tornavo a casa dopo il catechismo, mi ha riempito dalla testa ai piedi di schiuma da barba. O sarà perchè i miei cugini e altri parenti mi rifilavano sempre i loro costumi (ed erano quasi tutti da maschi), o ancora perchè ogni anno mi toccava andare alla festa dell'Alessandra, la figlia del capo dei carabinieri del mio quartiere, e le sue feste erano tremende, nonostante avesse una casa da favola. Fatto sta che evito accuratamente di menzionare il carnevale anche a scuola, così come la festa di halloween. Che ognuno lo festeggi da sè.
Lo so, non è carino. Faccio ammenda. Ma la sensazione che mi danno le feste in cui bisogna far festa per forza mi intristiscono e, nel caso del carnevale, mi inquietano. Può darsi che da grande impari ad apprezzarle, non si sa mai.
Per fortuna c'è la neve, che -almeno per il momento- spazza via colori e furori e che ci fa ripiombare, volenti o nolenti, nel rassicurante inverno.

5 commenti:

  1. Consolati. Almeno tu non hai dovuto fare da spalla a un padre che si vestiva da Gatto Silvestro e ti trascinava nel corteo che fanno a Monfalcone.
    (io ero Titti, e io DETESTO Titti. Poi quando è nata mia sorella l'eredità è passata a lei. Ma ahimè, a me è toccato fare la nonnina con la scopa che insegue il Gatto che insegue Titti. E poi si stupiscono degli omicidi familiari).

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  2. Ho dovuto partecipare ai carnevali in maschera da bambina, con l'abito azzurrino da damina triste ed i cerchi nella gonna che mi impedivano qualsisasi movimento.
    Ho subito successivamente gli agguati dei ragazzini muniti di randelli e martelli di gomma, bombette puzzolenti che volavano e schiume appiccicose dappertutto.
    Ho animato - si fa per dire - tristi scolaresche con maschere fai da te e sfilate per le gelide vie cittadine.
    Morale della favola: da qualche anno indosso una maschera terrificante, un incrocio tra toro e gnu con gli occhi sbarrati e la lingua di fuori - ho pure uno di quei barattoli sonori che quando li giri senti il verso di una mucca - ed ogni martedì grasso giro vestita da signora perbene con la testa cornuta, ed ai passanti dallo sguardo smarrito gli faccio pure il verso scuotendo la scatoletta.
    Uno spasso demenzialeeeeeeeee
    :-)

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  3. Ognuno è, nel suo piccolo, una vittima del carnevale...:-)

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  4. E' vero. E i traumi infantili sono duri a morire...

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  5. Anonimo6.2.09

    Io ODIO il carnevale.
    Infatti, mica l'ho votato, Berlusconi...

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